milan

 

Adesso tocca ai giocatori, basta alibi!

 

I ruoli e la loro interpretazione non portano da nessuna parte se i giocatori non ci mettono il furore agonistico.

 

 

"Parlare di Gattuso solo in termini di cuore, passione, carattere mi sembra molto riduttivo. Io in questi anni ho fatto tanta esperienza ed ho studiato, per cui non mi sembra giusto ridurre tutto a quelle che erano le caratteristiche principali del Gattuso giocatore". Queste le parole di Rino Gattuso nella conferenza stampa di presentazione appena insediatosi sulla panchina rossonera al posto di Montella. Parole che ci sono piaciute, anche per stemperare fin dall'inizio tutti quei pezzi pieni di retorica che hanno ispirato molti giornalisti non appena arrivata la notizia ufficiale del suo nuovo incarico. Ora però, dopo il deludente esordio di Benevento, è il momento di lasciare a zero le chiacchiere, di smettere di parlare di tattica, di moduli, di 3-5-2, di 3-4-3 e delle varianti rispetto al gioco di Montella.Ora è il momento di rivolgersi ai giocatori, di guardarli idealmente negli occhi e di chiedere finalmente a loro di tirare fuori quello che hanno in corpo, ma soprattutto tocca a loro tirare fuori il Milan dalla situazione in cui ci siamo cacciati. L'alibi dell'allenatore non c'è più, quello che la società ha fatto in sede di mercato ormai non si può cambiare, ed anzi tocca proprio ai calciatori dimostrare a tutti quelli che continuano a dire che il Milan ha completamente fallito la campagna acquisti che si sbagliano di grosso. Noi continuiamo ad essere convinti che Mirabelli abbia costruito una buonissima squadra, con qualche lacuna in qualche ruolo ma sicuramente giovane e forte. Ma adesso siamo davanti ad un punto di non ritorno per la stagione: o la squadra reagisce e tira fuori gli attributi, oppure siamo destinati a languire fino a fine stagione.

L'atteggiamento dei giocatori, è questa la cosa che fa la differenza; i moduli, i ruoli e la loro interpretazione non portano da nessuna parte se i giocatori non ci mettono il giusto atteggiamento, la corsa, la cattiveria, il carattere, quello che Sacchi chiamava il furore agonistico, la voglia di vincere e la determinazione. Sono queste le cose che spesso al Milan mancano, cose che sembrano secondarie ma che molte volte fanno la differenza. Abbiamo bisogno di liberarci dalle paure e dalle pressioni, abbiamo bisogno di credere nei nostri mezzi, nel fatto che siamo il Milan (ed in questo senso è bene che Rino faccia subito tesoro degli errori commessi nei cambi nella gestione del finale di partita di Benevento), insomma abbiamo bisogno che Gattuso nell'immediato lavori proprio sulla testa della squadra, che con il suo modo di essere vada a toccare le giuste corde del carattere dei giocatori. Il resto, l'aspetto tecnico e tattico, verranno dopo, di conseguenza. Non vogliamo più vedere gente svagata nel campo, e che in pieno clima di battaglia nella nostra area di rigore non vada a marcare con tutti i mezzi il proprio avversario, impedendogli di saltare comodamente e segnarci un gol (a maggior ragione se quell'avversario è un portiere, che solitamente quando sale in area avversaria nell'arrembaggio finale tocca il pallone una volta su cento).

Ed allora forza ragazzi, tocca a voi risollevare questo Milan, tocca a voi ed a nessun altro dare un'anima a questa squadra, perché noi possiamo filosofeggiare quanto vogliamo, ma ricordatevi che in campo ci andate voi. A partire da stasera a Fiume, anche se siamo già qualificati e se molti titolari resteranno a riposo; la fame che si vede in campo la domenica è quella che si allena durante la settimana a Milanello ed anche nelle partite apparentemente inutili (comprese le amichevoli). La Juve in questo senso docet!

 

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