Tra la fiducia e la preoccupazione, io scelgo la razionalità
Rosa incompleta ma di valore: su questa contraddizione si gioca il futuro prossimo del Milan
Esistono ragioni per essere fiduciosi e ragioni per essere preoccupati. Qualcuno ama parlare di ottimismo e pessimismo ma da sempre credo che l'ottimismo ed il pessimismo siano stati umorali. Le situazioni andrebbero sempre affrontate con un sano e pragmatico realismo. Or bene, a mio modesto avviso, le ragioni che oggi destano forti dubbi sono legate al mercato estivo ed alla incapacità dello stesso di creare una rosa omogenea e completa. A ciò, non può non aggiungersi la perplessità relativa alla scelta dell'allenatore, non convinta a maggio e rattoppata una settimana fa. Rino Gattuso è un pezzo di storia milanista, è carne della carne rossonera ma ad oggi è un allenatore in costruzione. Ho qualche dubbio che sia l'uomo giusto. Spero di cuore di sbagliarmi. La rosa, in qualsiasi maniera venga schierata, ha pecche e lacune. Manca completamente la trequarti; mancano come il pane giocatori bravi a saltare l'uomo.
Analogamente però, non va dimenticato che l'organico attuale tutto è men che scarso. Ci sono molti giocatori di prospettiva, c'è qualità e c'è gente di alto livello, basti pensare a Bonucci che ha vinto tutto con la maglia della Juventus. Ed è proprio da quest'organico che la società dovrà ripartire nel prossimo futuro. Innovandolo con gli innesti giusti (non più di 3-4 giocatori) e proteggendolo dai refoli di vento esterni che oggi descrivono l'attuale rosa del Milan come un gregge di pecorelle impaurite. L'organico incompleto è stata la causa della nostra stagione negativa ma la sua valorizzazione è la pietra miliare della nostra ripartenza. I piani sono comunicanti. La fretta, in questo momento, può solo condurre a scelte sbagliate. Meglio osservare con calma, ponderare, scremare. Il Milan, in sè, ha gli anticorpi per venir fuori da questa malattia. Dopo, soltanto dopo, sarà tempo di pensare alle vitamine (i nuovi arrivi).