Dilettanti allo sbaraglio
La scelta di Rino Gattuso non fa altro che aumentare i dubbi sulla gestione manageriale del Milan.
Il titolo di questo pezzo potrebbe risultare alquanto esagerato, ma quello che sta accadendo a Milanello e dintorni, in questa stagione 2017/2018, sta dipingendo un quadro complessivo, nel quale il nome del Milan, della sua storia e della sua importanza nel calcio mondiale, sta subendo attacchi interni ed esterni pesantissimi ormai da qualche anno.
E non si tratta solo di una mancanza di risultati sportivi, che purtroppo ci attanaglia da qualche anno, con conseguente sofferenza patologica di noi tifosi, ma qui si tratta proprio di gestione manageriale di dubbio livello (e qui arriviamo al tema centrale dell'articolo), come i fatti di questi mesi stanno dimostrando. Poco mi frega, infatti, fare paragoni fuori luogo con il passato, perchè il passato non può essere riprodotto nel presente, e codesto passato rimane pur sempre passato. Il discorso è molto più attuale di quanto si pensi, e senza polemica eccessiva, cercherò di spiegare in poche parole quello che è il mio punto di vista su tale argomento. E' innegabile che al Milan, da metà agosto in poi, siano stati fatti degli errori macroscopici a livello di scelte, da parte della Dirigenza; non girandoci troppo intorno, mi interessa soffermarmi su ciò che specialmente Massimiliano Mirabelli abbia compiuto in tema allenatori.
Infatti, se dovessimo parlare di allenatori, ritengo personalmente che Rino Gattuso non sia assolutamente adeguato a ricoprire il ruolo di allenatore del Milan. Si badi bene: dico queste parole con la morte nel cuore, perchè per tutti noi tifosi giovani e non, Gattuso ha dimostrato con le parole e con i fatti un'attaccamento alla maglia che tutti i tifosi del Milan hanno sempre apprezzato. Ma questo non può e non deve distrarci dal presente, e il presente parla di un tecnico che si è seduto su una dei Club più prestigiosi del mondo senza aver mai allenato in Serie A, senza aver mai fatto una partita da allenatore in Europa e con solo un campionato di B alle spalle. Una sitazione di difficoltà oggettiva nella quale Gattuso si è ritrovato anche per colpe non sue (come per esempio a Pisa o in Grecia), e con la quale il Milan deve far fronte ora, al cospetto di un tecnico inesperto e con una pressione enorme addosso. Un fardello che Massimiliano Mirabelli, e in secondo luogo Marco Fassone, hanno messo sulle spalle del povero Rino, che si troverà probabilmente ora ad affrontare una sfida molto più grande rispetto alle sue reali capacità da tecnico. Da tifoso ormai stagionato, mi piace considerare il fatto che nessuno di noi vorrebbe un'altra "bandiera" del passato, mandata così al macello. Nessuno di noi lo vuole, ed è per questo anche che Vincenzo Montella, anche per mancanza di alternative valide, sarebbe dovuto rimanere al suo posto.
Ovviamente non possiamo prevedere il futuro, ma Benevento è lì a dimostrarci che questa stagione, per questo nuovo Milan targato Gattuso, potrebbe riservare ancora cattive sorprese. Spero di sbagliarmi.