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Rigopiano, la telefonata choc

Risate un'ora prima: "C'è la spa? Facciamo il bagno"

 

Un'ora dopo quella telefonata, una valanga avrebbe travolto l'hotel Rigopiano a Farindola.
Poco più di sessanta minuti prima, al telefono, il dipendente dell'Anas Carmine Ricca invece rideva insieme con il responsabile del settore viabilità della Provincia, Paolo D'Incecco.

"E insomma, mica deve arrivare a Rigopiano? Perché se dobbiamo liberare la Spa, al limite ci andiamo a fare pure il bagno", diceva Ricca, in parole intercettate e ora agli atti dell'inchiesta, che lavora per stabilire di chi furono le responsabilità in quanto avvenne.

Al centro della discussione c'è di nuovo la questione delle turbine, già al centro di un'altra intercettazione, in cui D'Incecco parlava al funzionario provinciale Mauro Di Blasio, sostenendo che chiedere l'intervento dell'Anas sarebbe stato "farsi l'esproprio in casa".

"Cioè, ho capito che dobbiamo arrivare fin lì, però insomma è una bella tirata, lo sai meglio di me", aggiunge Ricca nella telefonata. Dopo avere discusso con lui, D'Incecco chiede che se ne parli la mattina dopo, se nel pomeriggio non è possibile fare nulla. E il dipendente dell'Anas conferma:"Sì, almeno domattina, anche perché quello con la turbina fino a mò ha faticato...".

Tra le intercettzioni anche le parole del consigliere regionale di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, che parla con l'allora segretario del presidente della Regione Claudio Ruffini, delegato alla gestione dei mezzi spazzaneve e delle cosiddette 'turbine'. "La gente sta morendo e voi non vi rendete conto", sbotta il consigliere. Tanto Ruffini quanto il presidente, Luciano D'Alfonso, non sono per ora indagati.

 

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