proprietà milan

 

Un silenzio assordante

 

 Il Milan è in crisi, le voci su problemi societari si moltiplicano. Ma la proprietà non si fa sentire...

 

Un silenzio che non si può non notare. La proprietà rossonera non si esprime ne sul'andamento fallimentare della stagione, ne tantomeno sulle tante e troppe voci attorno alla situazione societaria. Ne Han Li ne tantomeno Yonghong Li hanno deciso di tenere una posizione ufficiale sul mondo Milan. 

 

E' vero, Fassone è molto presente e da amministratore delegato parla sempre in nome e per conto della proprietà. Ma in momenti come questo, i tifosi e l'ambiente avrebbero bisogno dei crismi dell'ufficialità, avrebbero bisogno di toccare con mano la vicinanza della proprietà. 

 

Questo non avviene non tanto per mancanza di impegno o interesse, quanto più che altro per una predisposizione differente rispetto alle proprietà alle quali siamo abituati in Italia. Moratti parlava di Inter ogni mattina al bar sotto la Saras. I giornalisti lo sapevano e lo intervistavano quasi quotidianamente. Berlusconi quando voleva parlare di Milan faceva arrivare il giornalista di turno ad Arcore ed il gioco era fatto. Qui la distanza e le differenze linguistiche sono barriere importanti. Ma, come detto, alla base c'è una diversa predisposizione alla gestione aziendale. Molto è delegato all'alto management. Fassone a livello societario, Mirabelli a livello sportivo. Loro parlano con la voce della società. A tutti gli effetti. 

 

Ma in certi momenti complicati, come lo è di fatto questo, forse due parole sarebbero importanti. Il cambio dell'allenatore, la stagione fallimentare a livello sportivo, le voci e le illazioni sulla provenienza dei fondi della proprietà. Insomma, qualche punto da chiarire con fermezza ci sarebbe. 

Ma il silenzio assordante, continuerà. Il Milan ed il suo ambiente devono imparere a convinverci. 

 

 

 

 

 

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