Le colpe di Rino al debutto!
L'eccesso di buonismo nel post partita di ieri non deve far perdere obiettività nell'analisi
Parto da una premessa doverosa: che Rino Gattuso sia stato chiamato a guidare la prima squadra del Milan a me sta bene, anche se in assoluto sono scettico sull'efficacia di un cambio di allenatore in corsa, soprattutto nei grandi club. Detto questo non si può non rilevare che sul pari di ieri anche mister Gattuso ha le sue responsabilità. Il fatto che nel post partita di ieri ci si sia limitati a far passare in cavalleria qualsiasi colpa del neo tecnico non mi sembra una cosa corretta, e l'eccesso di buonismo fatto di "dispiace per Gattuso che non si meritava un esordio così" da parte di alcuni giornalisti non ci deve mai far perdere l'obiettività nell'analisi delle cose.
Da Gattuso, arrivato da pochi giorni, non ci si poteva certo aspettare grandi stravolgimenti, e di questo siamo perfettamente consapevoli. Anzi, c'è da dire che qualcosa di buono e di diverso si è intravisto, e di questo gliene diamo atto. La posizione di Bonaventura e Suso (di cui ha beneficiato anche Kalinic) ed un ritorno ai livelli di inizio stagione di Kessie (non è un caso che Rino abbia detto in conferenza che rivede in Kessie il Gattuso giocatore) sono apparse le cose più interessanti del pomeriggio.
Tuttavia, proprio perché obiettivamente Gattuso non poteva in così poco tempo incidere sul piano tecnico e tattico, ci saremmo aspettati qualcosa di più sul piano mentale, del l'atteggiamento e della gestione della partita. Sono giorni che sentiamo parlare di corsa, di cuore, di aggressività e di trasmissione di senso di appartenenza alla squadra. Gattuso è stato anche scelto perché conosce tutto del Milan, del suo DNA e della sua storia. Ma proprio qui Gattuso è mancato, perché una mossa come quella di sostituire Suso con Zapata a difesa del vantaggio non ce la saremmo aspettata. Non è così che il Milan deve gestire i minuti finali di una partita in cui è in vantaggio, anche se in inferiorità numerica. Il divario col Benevento non giustifica un atteggiamento del genere, a maggior ragione perché di fatto con quel cambio il mister si è portato il problema in casa. Mettersi dietro esclusivamente a difendere il vantaggio contro una squadra che non segna quasi mai ha solo permesso agli avversari di buttarla sul piano dell'arrembaggio finale, situazioni caotiche dentro la tua area in cui può succedere evidentemente di tutto (addirittura che ti segni il portiere avversario). Se a questo si aggiunge una gestione degli episodi pessima da parte di un calciatore esperto (?) come Abate (sul fallo che causa la punizione e sul fatto che non marchi minimamente Brignoli) allora la frittata è completa.
L'ultimo allenatore che ha fatto questo errore ha dovuto riprendere la carriera allenando in Lega Pro, la storia la ricordiamo. Caro Rino, non è con la paura di portare a casa il risultato ad ogni costo che contribuiamo a far uscire dalla crisi una squadra che già ha poche certezze, molte pressioni e tante paure. La cosa ancora più grave è che Gattuso non è semplicemente l'allenatore di una Primavera che è stato catapultato alla guida della prima squadra, ma è un tecnico che ha già la sua bella dose di esperienza, anche se non a questi livelli. La sensazione è che Ringhio abbia sentito e subìto la pressione di dover esordire a tutti i costi con la vittoria, e che questa pressione lo abbia fatto sbagliare; ma è proprio per questo che il grande Rino Gattuso è stato chiamato ad allenare questa squadra, perché lui ha il carisma, la personalità ed il carattere per reggere a queste pressioni. Prendiamo questi errori come frutto di inesperienza ad alti livelli e come scotto per l'esordio sulla panchina tanto sognata, e speriamo che mister Gattuso impari dai propri errori e che questi lo aiutino nel processo di crescita che ci aspettiamo. Lui ha tutto per essere la persona giusta al posto giusto (a differenza per esempio di Inzaghi e Brocchi), di questo ne siamo convinti, ma ciò non ci deve rendere ciechi davanti alle sue responsabilità. Il resto c'è lo aspettiamo soprattutto dai giocatori, ma questo è un altro discorso.
