A Montella comunque un grazie!
Ora che la sua avventura al Milan di cui è sempre stato tifoso è finita, mi sembra doveroso rivolgergli qualche ringraziamento
Alla fine è successo quello che in molti auspicavano e quello che forse era inevitabile, soprattutto alla luce del clima abbastanza avvelenato che si respira intorno al Milan da qualche mese a questa parte, alimentato da un tifo spaccato e diviso e da una stampa priva ormai di coerenza, obiettività ed etica (a cominciare da quei sapientoni che quest'estate davano un 8 in pagella al mercato rossonero e parlavano di zona Champions come obiettivo minimo e che a far data di ieri continuano a dire che Montella con questa rosa più di una stentata qualificazione all'EL non poteva ambire). Quando il clima è questo e le voci e le pressioni continuano a susseguirsi l'epilogo è scontato, anche perché non si può certo pensare di andare avanti per tutta una stagione con questa situazione di precarietà. Spiace, spiace perché poi l'esonero di un allenatore alla fine è la sconfitta un po' di tutti, perché vuol dire che le cose non stanno andando come ci si aspettava (e l'entusiasmo estivo era tanto) e perché il fatto che a pagare sia sempre l'allenatore non deve di certo nascondere il fatto che le responsabilità e gli errori coinvolgono tutte le componenti di una squadra, società e calciatori compresi.
In questa stagione sono in tanti al Milan a giocarsi molto, e Montella era sicuramente uno di questi. Il tecnico di Pomigliano si è guadagnato il patentino di buonissimo allenatore grazie ad un percorso fin qui fatto alla guida di squadre (intendo rose) di livello medio (compresa quella del Milan della scorsa stagione), e quest'anno, sulla base delle aspettative, degli investimenti e degli obiettivi dichiarati (zona Champions) Montella si giocava molto del suo futuro, e cioè dimostrare di essere un tecnico da top club con ambizioni serie. Purtroppo (e ribadiamo, non solo per colpe sue) il campo ed i risultati lo hanno rimandato, costringendolo a ricominciare da capo. Poi magari il calcio è strano, e per una porta che si chiude potrebbe anche aprirsi il portone del nuovo corso della Nazionale italiana (ruolo che gli è stato già offerto per il dopo Conte), ma questo è un altro film.
In questa occasione non vogliamo stare qui a fare una analisi di quelli che sono stati gli errori di Vincenzo, nè tanto meno sindacare se la scelta di esonerarlo sia stata giusta o meno (quello sarà solo il campo a dirlo); ora che però la sua avventura al Milan (di cui è sempre stato tifoso, non dimentichiamolo) è finita, mi sembra doveroso rivolgergli qualche ringraziamento. Montella va ringraziato perché comunque l'ultimo trofeo rossonero vinto (la Supercoppa italiana vinta e meritatamente contro la Juventus cannibale) porta sopra il suo nome, non dimenticando che era dal 2012 che il Milan mancava da un qualsiasi albo d'oro. Va ringraziato perché dopo tre anni di assenza ci ha riportato a giocare in Europa, e tre anni per una società come il Milan sono una eternità. Va ringraziato perché lo scorso anno con una rosa non certo di qualità, è riuscito a regalarci una prima parte di stagione esaltante, creando un gruppo solidissimo che aveva una sua identità e che aveva la caratteristica peculiare di essere indomito, in qualsiasi circostanza, contro qualsiasi avversario ed in qualsiasi situazione di punteggio.
Peccato che la seconda parte della stagione sia stato invece poco prolifica, ma non nascondiamoci che per buona parte dell'anno ci dava molto gusto guardare le partite del Milan e pensare di poter ottenere qualsiasi risultato. Montella va anche ringraziato per aver creduto in giocatori giovani come Locatelli e Cutrone (e confermato Donnarumma) facendoli diventare un patrimonio di questa società e per aver fatto esplodere definitivamente ad altissimi livelli un giocatore come Suso, forse l'uomo che è maggiormente cresciuto tra le sue mani. Ed infine va ringraziato per aver svolto una parte molto attiva questa estate nella vicenda Donnarumma, quando in prima persona si è esposto con la famiglia ed il giocatore contribuendo pesantemente a fargli fare il contrario di quello che il suo procuratore voleva (e cioè restare al Milan). Non tutto ha funzionato e sicuramente si poteva e doveva fare di più, ma è giusto che un professionista serio sia ringraziato per aver comunque lasciato tracce importanti nella storia di questa società. In bocca al lupo per il futuro mister Montella.