montella

 

Solo una questione di numeri e di tempi

 

Montella paga per sette punti

 

 

Fassone e Mirabelli nella conferenza stampa di presentazione di Rino Gattuso hanno hanno sottolineato come l'esonero di Montella sia avvenuto per una sorta di "check" fallito. Dopo 14 giornate di serie A è stata tirata una linea e confrontato il risultato attuale con le aspettative previste. Lo scostamento è risultato eccessivo e l'"aeroplanino" ne ha fatto le spese.

Il sollevamento dell'allenatore campano dal suo incarico è avvenuto puramente per una questione di numeri. Al Montella son costati i sette punti che al Milan mancherebero in classifica: i tre punti a Genova contro la Sampdoria dove secondo me il tecnico ha veramente gravi colpe, e i quattro punti lasciati nelle due partite casalinghe contro Genoa e Torino, dove secondo me Montella non ha avuto demeriti particolari. Contro il Genoa c'è stata la vicenda Bonucci, dove un allenatore non può avere delle responsabilità su certi atteggiamenti, che ha determinato troppo l'andamento della partita che nonostante tutto il Milan avrebbe meritato di vincere; e il pari di domenica pomeriggio contro il Torino arrivato per sfortuna ed errori sotto porta degli attaccanti, ma dove la prestazione, come anche sottolineato da Gattuso oggi, è stata buonissima e confermava la crescita che la squadra stava dimostrando nelle ultime partite. Con quei sette punti in più la squadra si sarebbe ritrovata a 27 punti, un punto sopra la Samp e a due passi da Roma e Lazio. Il morale sarebbe stato sicuramente più alto e di conseguenza sarebbe potuto arrivare anche qualche punto contro un'altra big.
Scontri diretti dove abbiamo sempre perso, ma che non hanno inciso più di tanto sulla decisione della società. Anche noi tifosi con qualche punto in più in classifica e una situazione molto meno drammatica avremmo rivalutato sicuramente le sconfitte contro le avversarie di blasone, specialmente quelle contro Roma e Napoli arrivate per delle vere e proprie beffe dopo essersela giocata alla pari, senza parlare del derby perso per una stupidaggine assoluta.

Altri motivi non credo ce ne siano. Un'eresia assoluta credere ci fosse anche una spaccatura nello spogliatorio (almeno non più) e abbastanza improbabile che nel cambio in pachina situazioni tattiche e apetti legati alla scarsa valorizzazione di alcuni dei giocatori acquistati nel calciomercato invernale abbiano inciso più di tanto. Su questo anche la società ha dovuto rivedere le proprie aspettative, rendendosi conto che il calcio non è matematica e nemmeno nel calciomercato c'è la certezza che tanto mi dà tanto, almeno nell'immediato.

 

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