Cutrone e Andrè Silva

 

Un problema che non esiste

Davvero la questione delle due punte è così importante per il Milan? 

 

 

Non c'è un attimo di sosta; come del resto era ampiamente preventivabile. Per il Milan, non c'è scampo: la polemica a tutti i costi la fa da padrone, e come tale va alimentata in ogni modo e ad ogni costo. A questo giro, tocca alle questioni di campo. In particolare la partita di giovedì lascia in sospeso un quesito che, molti addetti ai lavori e tifosi rossoneri, meriterebbe per loro una risposta: perchè diavolo il Milan non gioca con le due punte?

La partita contro l'Austria Vienna ha rimesso in mostra il potenziale offensivo di Andrè Silva e Cutrone; i due giovani attaccanti rossoneri, specialmente in questa Fase a Gironi di Europa League, stanno dimostrando di avere facilità in fase offensiva, e una propensione al goal facile che dovrebbe far ben sperare per il nostro futuro. Oh, e qui casca l'asino: ma come? Perchè pongo la questione in ottica futura? Le motivazioni sono molteplici, ma essenzialmente si potrebbero racchiudere in due punti.

Il primo è una questione puramente tattica: se il Milan, infatti, giocasse con le due punte anche in campionato, semplicemente andrebbe ad accozzare con la posizione in campo di Suso, che, come si è ben visto dopo gli esperimenti di Montella delle scorse settimane, non può giocare assolutamente nel ruolo di trequartista. Indi per cui, il tutto si scioglie semplicemente come neve al sole; il Milan, non può e non deve permettersi di perdere dal punto di vsita tattico e tecnico, sacrificando la sua posizione in campo, un giocatore  importantissimo come lo spagnolo. La soluzione potrebbe essere pur sempre riproposta, schierando un 3-5-2 classico con Suso esterno di centrocampo: soluzione tampone, e difficilmente praticabile, soprattutto considerando le difficoltà in fase di costruzione del centrocampo rossonero. No perchè se qualcuno non se ne fosse accorto, questa squadra migliorerà drasticamente in fase realizzativa, una volta che raggiungerà una consapevolezza nei propri mezzi in materia di cattiveria e coscienza del proprio potenziale che per ora non ha, e una drastica velocizzazione del gioco in termini di possesso palla e gioco verticale, che al momento limita tantissimo il potenziale offensivo della squadra di Montella.

Il secondo punto, invece è il seguente: la Serie A non è l'Europa League. Per caratteristiche, al momento, Andrè Silva e Cutrone sono due giocatori che vanno a nozze contro squadre che lasciano ampi spazi di inserimento in fase difensiva. Non per niente, contro squadre come lo Shkendjia, il Rjeka e l'Austri Vienna, un giocatore come il portoghese è stato devastante, così come il giovane Patrick. Ecco perchè al momento per loro, questa Europa League è il loro habitat naturale per crescere e acquisire esperienza e fiducia. La Serie A è un terreno ancora ostile in termini tattici: difficilmente nel nostro campionato ci sono squadre aperte come gli austriaci, e questo specialmente per il giovane talento portoghese è un problema, soprattutto dal punto di vista della posizione in campo: avere pochi spazi a disposizione significa giocare in maniera più statica e più disinteressata nei cofronti della porta avversaria, perchè entrano comunque altre componenti come il gioco per la squadra o il rientro per dar manforte in fase di non possesso, in cui specialmente l'ex Porto deve ancora migliorare molto.

Personalmente credo che l'intenzione di Montella sia quella di tutelare questi due ragazzi, e farli inserire piano piano in un contesto complicato dal punto di vista tattico come è questa Serie A. A prescindere dalla questione attaccanti, anche con Kalinic unica punta, questa squadra tornerà a fare goal regolarmente nel momento in cui il centrocampo rossonero, nelle prestazioni di Biglia e Kessie su tutti, comincerà a girare a pieni giri.

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