conferenza stampa

 

Ma di cosa stiamo parlando?

 

Far la fine dell'Italia? Follia

 

 

Anche se dopo tredici giornate siamo ad "appena" undici lunghezze di distanza dal quarto posto, l'obiettivo deve rimanere anche in questi tempi difficili quello della qualificazione alla Champions League. Manca ancora tanto, siamo ad appena un terzo di campionato e come la storia spesso e volentieri ci ha insegnato nel calcio non c'è di sicuro mai nulla.

Come di sicuro non c'è nemmeno che non si verifichi l'apocalisse, ossia fallire anche un eventuale qualificazione alla prossima Europa League. E non cominciamo con la retorica del "tanto anche se ci qualifichiamo ci escludono" di facile presa dopo ciò che stamattina il quotidiano spagnolo "Marca" si è sentito in dovere di dire. Quella dell'esclusione per motivi finanziari dalle Coppe Europee è una cosa che deve trovare ancora un minimo di conferma concreta, quindi il parlare di roba aleatoria e credo proprio lontanamente probabile, è un esercizio che non prendo nemmeno in considerazione.

Così come in considerazione non prendo nemmeno che tornare dopo appena 24 mesi a non qualificarsi per nessuna manifestazione europea possa succedere per davvero. E questo per due semplici motivi: uno di campo e uno non di campo.
Il primo è che come suddetto il campionato è ancora lunghissimo e pur se vogliamo dare per scontato il mancato quarto posto, innanzitutto stando alla classifica attuale il Milan sarebbe come lo scorso anno qualificato ai preliminari di Europa League ( al netto dei verdetti che darà la Coppa Italia e considerando che quest'anno la qualificazione scala di un posto in campionato visto che le squadre in Champions saranno quattro e non tre). Ma a parte questo, considerando che il Milan seppur lentamente può solo crescere buttando un occhio anche ai prossimi impegni e considerando che la Sampdoria nn credo abbia la possibilità di proseguire con questo ritmo per tutta la stagione, i sette punti che ci separano da un eventuale qualificazione diretta ai gironi della prossima edizione almeno per ora non sono assolutamente irrecuperabili.
E veniamo al secondo motivo. Negli ultimi anni berlusconiani abbiamo rinfacciato alla vecchia dirigenza non tanto la mancanza di risultati, quanto la mancanza di un progetto. Ora, il progetto c'è ed è evidentissimo, che magari potrà non riuscire al primo anno, come spesso accade agli esseri umani, ma almeno la qualificazione per l'Europa League credo sia il minimo che la stagione possa lasciarci. Rimanere ancora completamete fuori dall'Europa dopo quanto succeso nella scorsa primavera-estate sarebbe una catastrofe pari, se non più grossa, a quella dell'Italia fuori dal Mondiale, ed è un evenienza che vedo molto molto remota.

 

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