milan nebbia

 

La nebbia di Belgrado e la carezza del fato

 

Senza quella nebbia mai ci sarebbe stato il grande Milan di Arrigo Sacchi

 

 

Sembra ieri ed invece sono già passati 29 anni. Era il 9 novembre del 1988 e allo stadio Marakana di Belgrado, si giocava il secondo turno di Coppa dei Campioni fra la Stella Rossa e il Milan di Arrigo Sacchi. Gli slavi hanno un potenziale enorme; è sicuramente la miglior squadra dell’Est Europa, non a caso un paio d’anni dopo conquisterà la Coppa dei Campioni. Ci sono Savicevic, Prosinecki, Dragan Stojkovic. A San Siro il Milan, nella partita di andata, aveva pareggiato 1-1. Stojkovic per loro, Virdis per noi. In virtù di ciò la Stella Rossa quel giorno era favorita anche perché nel Milan è assente Ruud Gullit. Non è la miglior versione sacchiana del Milan. Quel giorno la squadra rossonera non riesce ad esprimere il suo potenziale. Il primo tempo si chiude sullo 0-0, ma ad inizio ripresa Dejan Savicevic dalla distanza supera Giovanni Galli: 1-0 per loro. Sembra finita anche perchè le energie dei rossoneri sono poche. Ecco però che, in quel momento, accade qualcosa di imprevedibile. Su Belgrado scende una nebbia intensa, immediata e fitta. La visibilità non c'è più. Il Milan è pure in inferiorità numerica per espulsione di Virdis per un fallo che non vede nessuno se non un guardalinee. Dopo circa un quarto d'ora del secondo tempo anche l’arbitro si arrende: partita sospesa.

Si rigioca il giorno successivo, da capo, da 0-0. Quello è il segnale del destino. Il fato decide che la squadra che sta per rivoluzionare il calcio merita un supporto in una giornata di scarsa vena. E così, il giorno dopo, Ruud Gullit, riesce incredibilmente a recuperare dall’infortunio. Niente da fare per Virdis. Per la Uefa l’espulsione va confermata e lo stesso vale per Carlo Ancelotti, diffidato e ammonito durante la partita del giorno prima. La partita è subito accesa, il Milan si vede incredibilmente scippato di un gol. I rossoneri però sanno che non possono sbagliare. Vanno in vantaggio con Van Basten ma poi vengono raggiunti da Stojkovic. Il risultato rimarrà tale fino ai rigori. Nei momenti prima dei penalty la tensione si taglia a fette. Giovanni Galli para quelli di Savicevic e Mrkela. Il Milan è infallibile e passa il turno. In seguito il Milan elimerà Werder Brema e Real Madrid ed in finale travolgerà nella finale di Barcellona lo Steaua Bucarest per 4-0, tornando sul tetto d’Europa 20 anni dopo. La nebbia di Belgrado, per il Milan, ha lo stesso peso nella storia che ha avuto poi 15 anni dopo il gol di Inzaghi contro l'Ajax nel quarto di finale. Senza questi due segni del destino non ci sarebbero mai stati Barcellona 1989 e Vienna 1990 e, 15 anni dopo, non sarebbero esistite Manchester 2003 e Liverpool 2007. La storia vive di corsi e ricorsi ma per i milanisti la nebbia di Belgrado rimarrà sempre quella carezza del fato ad una squadra formidabile.

 

banner orizz pubb mdtube

Su questo sito usiamo i cookies, anche di terze parti. Navigandolo accetti.