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Voluntary Agreement, dall'esito alle possibili strategie

 

È esercizio abbastanza inutile provare a dire se a prevalere sia l'ottimismo o il pessimismo

 

 

Tre ore, tanto è durato l'incontro tra l'AD rossonero Marco Fassone ed il board dell'Uefa presieduto dal belga Yves Leteme, ex primo ministro del proprio paese, per la presentazione della richiesta di Voluntary Agreement da parte del club di via Aldo Rossi. In tre ore Fassone ha illustrato le linee che ispirano il piano industriale pluriennale attraverso il quale l'AC Milan pensa di riuscire a raggiungere il pareggio di bilancio, atto doveroso per poter essere il primo club europeo a vedersi accettato il Voluntary Agreement. È rimasto deluso chi pensava di conoscere il verdetto del massimo organismo europeo al termine della riunione, ma francamente era inevitabile che fosse così. Anche se il faldone era stato inviato alla commissione qualche giorno prima della riunione di ieri, era impensabile che si potesse avere una decisione su un piano industriale quadriennale nel giro di poche ore. La commissione si è riservata di far conoscere l'esito nei prossimi giorni, comunque entro Natale, dopo aver studiato nei particolari il piano grazie anche alle spiegazioni che sono state fornite dall'AD rossonero.

È esercizio abbastanza inutile provare a dire se a prevalere sia l'ottimismo o il pessimismo circa l'esito del piano; la cosa di cui Fassone pare sia contento è la massima trasparenza con cui sono stati affrontati i punti salienti del piano. Sicuramente importante per il futuro del nuovo Milan l'esito di questo VA, dal momento che da questo dipenderà la libertà di manovra del club nelle campagne acquisti dei prossimi anni. Tuttavia non bisogna neanche pensare che la sopravvivenza del Milan dipenda esclusivamente dall'accettazione del VA, dal momento che al limite si andrà incontro al cosiddetto Settlement Agreement, lo stesso a cui sono già state sottoposte da qualche tempo Inter e Roma. In sostanza si tratta di una serie di limitazioni che possono andare dalle sanzioni economiche alle limitazioni riguardanti il mercato o alla possibilità che i nuovi acquisti non vengano impegnati nelle competizioni europee. 

Insomma, nè ottimismo nè pessimismo, solo attesa per conoscere a breve quali saranno le strategie che il Milan dovrà e potrà mettere in pratica per perseguire l'obiettivo di tornare ai livelli che gli competono a livello europeo. La cessione di qualche giocatore in rosa per fare mercato e rinforzare la squadra, oppure la conferma delle rosa attuale (con qualche ritocco) da affidare ad un allenatore top che sia in grado di far rendere al massimo una rosa che tutti abbiamo considerato competitiva? La direzione da prendere la conosceremo solo dopo la pronuncia del financial body dell'Uefa.

 

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