han li fassone

 

Un tranquillo pomeriggio di paura

 

La proprietà è chiamata ad uno degli appuntamenti cruciali  per il futuro della società rossonera

 

 

Andare alla pausa per le nazionali con una vittoria contribuisce sempre ad affrontare i quindici giorni che ti separano dalla ripresa in un clima più sereno e costruttivo, anche se una squadra come il Milan fornisce una dozzina di giocatori alle varie selezioni e questo impedisce all'allenatore di lavorare come si dovrebbe. Dopo la vittoria di Reggio col Sassuolo i toni intorno al Milan si sono decisamente smorzati, e questo rende l'aria più respirabile, anche perché alla ripresa ci aspetta la trasferta difficilissima di Napoli: provate solo ad immaginare cosa sarebbe successo in questi giorni se il Milan non avesse vinto contro gli emiliani. Invece in questo modo l'unico argomento di discussione rimasto (perché un argomento di polemica ci deve sempre essere, di default) è quello stucchevole ed idiota sulla divisione tra vecchia e nuova guardia, sulla conta del numero dei nuovi acquisti che facevano parte dell'undici titolare, e sulla proprietà transitiva per cui se a segnare i gol sono stati giocatori presenti nella rosa dello scorso anno allora tutta la campagna acquisti estiva è un fallimento ed è da buttare in mare (Mirabelli compreso). Niente di più ridicolo ed insensato, ed il fatto stesso che a fare questi ragionamenti siano anche addetti ai lavori fa venire il voltastomaco. Che poi molti sono gli stessi che un mese fa dicevano che Montella aveva tutta la vecchia guardia che gli remava contro perché era stata totalmente accantonata (Montolivo ed Abate in primis, esautorati anche dal ruolo di capitani). Ma vabbè, tipico del calcio parlato, tutto ed il contrario di tutto, tanto tutto si brucia in tempo reale e la maggior parte dei tifosi non si ricorda più di quello detto in precedenza.

Se la squadra è in pausa non altrettanto si può dire per la dirigenza e la proprietà, chiamata ad uno degli appuntamenti cruciali per il presente ma soprattutto per il futuro della nuova società rossonera. Parliamo della missione a Nyon dell'AD Marco Fassone e di Han Li per discutere coi vertici dell'Uefa del Voluntary Agreement. Il Milan è il primo club europeo che prova a sfruttare questo nuovo istituto del massimo organo calcistico europeo, concesso ai club che negli ultimi 12 mesi abbiano cambiato proprietà, e che concede a tali club la possibilità di poter sforare i rigidi parametri del Fair play finanziario in cambio di un piano industriale credibile che preveda il pareggio di bilancio nel giro di un quadriennio. Se accettato permetterebbe di "abbonare" a livello di FPF il pesante deficit generato dal mercato estivo 2017/2018 e, quindi, una buona libertà di manovra per i prossimi tre esercizi (dal 2018 al 2021), senza l'assillo di possibili sanzioni e penalizzazioni di sorta. È il motivo, del resto, che portò Fassone la sera del 31 Agosto a dichiarare che tutti i 230 milioni spesi sul mercato sarebbero stati inseriti nel bilancio 2017/2018 (anche se comunque non è una manovra del tutto fattibile a livello di codice civile). Ma insomma il concetto è quello: se viene accettato il VA si può pensare di ripianare la perdita con un finanziamento dei soci e per i prossimi tre esercizi si può operare con più facilità senza vincoli da parte dell'Uefa (sanzioni pecuniarie, limitazioni sul mercato o sulla composizione della rosa da poter utilizzare nelle prossime competizioni europee). L'accettazione del VA passa, come detto, attraverso la presentazione di un piano industriale credibile, e sicuramente diverso da quella prima bozza che fu presentata a Nyon a giugno. Le variabili importantissime, di fatto, sono due, e cioè la partecipazione sistematica alla Champions coi suoi introiti e lo sviluppo dei ricavi generati dallo sfruttamento del brand in Oriente (Cina in primis).

Certamente il cattivo andamento della squadra in campionato è un punto a sfavore della società sulle prospettive di ritorno in CL. Ed allora? Tutto finito? Non è detto. Fassone ha già fatto sapere che il piano terrà conto anche e solo della partecipazione all'EL in vece della Champions, poiché si punta ad evidenziare il progetto nel suo complesso. Quali i punti a favore? Una situazione di cassa migliore del previsto, grazie alle entrate dalle cessioni e grazie, soprattutto, ai milioni di euro arrivati dal botteghino in una quantità superiore alle attese. Per quanto riguarda il mercato orientale, il lancio ufficiale di Milan China, la sottoscrizione di un primo sponsor ufficiale (la Alpen Water), gli accordi con le autorità cinesi per la creazione di Accademie per lo sviluppo del calcio tra i bambini (anche a scuola). Il tutto deve portare a raggiungere nel giro di 4 anni un fatturato complessivo di circa 500 milioni di euro. Il compito non è facile, ma filtra dell'ottimismo sul lavoro che Fassone e Han Li presenteranno oggi in Svizzera. Una partita che forse vale di più rispetto a quelle che la squadra di Montella affronta settimanalmente sul campo. Speriamo bene...e delle conseguenze in caso di bocciatura ne parliamo, se del caso, in un'altra puntata. Così, per scaramanzia.

 

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