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Musacchio-Calhanoglu, una coppia che non decolla

 

L'ex Villarreal vive un momento particolare, il turco fatica a inserirsi nel Milan

 

 

Abbiamo parlato spesso da queste parti della situazione di Bonucci, e del suo complicato avvio stagionale, anche se nelle ultime due partite la situazione è migliorata. Ma ci sono altri due giocatori che non vivono un momento felice, precisamente Mateo Musacchio e Hakan Calhanoglu, anche se la storia della stagione non è esattamente la stessa. L'ex Villarreal era partito molto bene, sorprendendo tutti, anche i più scettici, ritenuto da molti un acquisto non all'altezza della situazione. Nei primi match stagionali, complice un Romagnoli non al meglio e un Bonucci lontano dal rendimento in bianconero, l'argentino ha tenuto in piedi la retroguardia rossonera. Diversi sono stati i gol salvati, sommati ad un grande senso della posizione. Negli ultimi match però le cose sono cambiate.

Se nei primi match Musacchio era titolare inamovibile, nelle ultime partite è stato spesso messo in panchina, a favore di Cristian Zapata, nonostante le prestazioni non sempre ottimali del colombiano. Nel match di Genova ad esempio (sconfitta per 2-0 contro la Samp, n.d.r), Zapata aveva avuto grandi responsabilità nell'occasione del 1° gol doriano, rete per la quale molti accusarono Bonucci, incolpevole in quell'occasione. È solo un caso? Montella sta facendo rifiatare il giocatore in vista dei prossimi match? Lo scopriremo già dal match di Napoli, subito dopo la sosta. Completamente diverso è invece lo scenario riguardante Calhanoglu. Il turco, arrivato con grandi aspettative e ritenuto giocatore importante, sta invece deludendo le attese. Se nei primi match poteva esserci l'attenuante del (fisiologico) periodo di ambientamento al Milan, e al calcio italiano in generale, appare quantomai evidente che dopo 4 mesi non possa più essere un mero problema di ambientamento.

Il turco sembra un giocatore spaesato, che ha finora offerto una sola prestazione di livello, quella di Vienna nel primo match del girone di Europa League (avversario l'Austria Vienna). In quell'occasione Calhanoglu ha giocato nel suo ruolo naturale, quello di trequartista, alle spalle delle due punte Silva e Kalinic. Tale match vedeva il primo 3-5-2 stagionale da parte di Montella, con risultati eccellenti non solo da parte del turco, ma da parte di tutto l'11 iniziale. A parziale difesa dell'ex Leverkusen va considerato come, nei match successivi, Calahnoglu sia stato quasi sempre impiegato come esterno in un centrocampo a 5, oppure, come accaduto nelle ultime uscite, al fianco di Suso, alle spalle dell'unica punta. Può essere questo uno dei motivi alla base del deludente avvio stagionale, ma è evidente che da un giocatore come lui, che tanto bene ha fatto in Germania, ci si aspettava tutt'altro rendimento. Il turco è stato uno degli investimenti importanti della scorsa estate, (28 milioni la cifra pagata, n.d.r.), società e tifosi si attendono un rendimento all'altezza. Le prossime uscite saranno decisive, sia nel modulo che nei minuti giocati, se riuscirà ad ingranare si rileverà un acquisto importante.

 

 

 

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