Salto di qualità cercasi
Carattere, personalità e maggiore incisività nella fase offensiva. La crescita rossonera parte da qui.
In una rosa forse costruita male o in modo sprovveduto in estate,le caratteristiche che più mancano per fare un ulteriore salto di qualità sono, da una parte, carattere e personalità, dall'altro, più squisitamente tecnico, una maggiore imprevedibilità e presenza offensiva.
Se non si accede Suso, questo Milan è monocorde. Se non sale in cattedra qualche cosiddetto senatore, questo Milan è spento e povero di spirito.
Sono queste caratteristiche che, a Sassuolo, hanno salvato Montella, che saggiamente ha scelto, o è stato consigliato, di affidarsi di più alla vecchia guardia. Quella squadra che lo scorso anno con il proprio spirito è riuscita a raggiungere risultati più che dignitosi. Ecco che al Mapei, il Milan ha finito con 7 giocatori su 11 che già facevano parte della rosa prima dell'estate. Fa specie, dopo le formazioni di quasi undici nuovi titolari.
Donnarumma, Zapata, Romagnoli, Abate, Montolivo, Suso erano l'anima e il motore della squadra dello scorso anno. Bene ha fatto Montella a farne ricorso nel momento del massimo bisogno.
Dal punto di vista tecnico, è invece evidente come, sistemata la difesa (3 gol subiti nelle ultime 6 gare, con 4 clean sheet) e assestato il centrocampo (con Montolivo che merita di essere più considerato), sia la fase offensiva a dover essere migliorata. Il problema delle punte è noto, e in estate nonostante i 65 milioni spesi in attacco, non sembra essere stato risolto. Ma senza Bonaventura e con il flop, fin qui, di Calhanoglu, sono anche i fantasisti a preoccupare. Se non si accende Suso, per Montella è notte fonda.
In estate l'idea primaria era quella di prendere Keità dalla Lazio e provare a trattenere Deulofeu. Il tutto è naufragato e, perso Niang, Montella non ha avuto acquisti in quella zona. Nessuno che salti l'uomo, che cambi passo, che arrivi al tiro con pericolosità. E' qui il vero gap con le altre squadre. In attacco. Dove ci sono Immobile, Icardi, Dzeko, Higuain, Mertens, nel Milan ci sono le difficoltà di Kalinic, l'ambientamento di Silva e la gioventu' di Cutrone. Dove c'è abbondanza di giocatori prettamente offensivi che arrivano al gol o all'assist (Dybala, Mandzukic, Cuadrado, Perisic, Candreva, Callejon, Insigne, Perotti, Naingollan, Luis Alberto, Felipe Anderson, Milinkovic), al Milan c'è solo Suso, a navigare tra i problemi fisici di Bonaventura e quelli ambientali e psicologici di un irriconoscibile Calhanoglu.
Qui sta il gap, e qui Mirabelli è chiamato a mettere quanto più possibile una pezza nel mercato di Gennaio. Ammesso che ne valga ancora davvero la pena, dato l'andamento in campionato e la difficoltà certificata di raggiungere l'obiettivo prefissato del quarto posto valevole per la Champions. Ma forse, in Europa League, una sferzata offensiva, potrebbe far innestare una marcia in più.