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Il peso dell'assenza di Conti

 

Un giocatore unico per corsa e tempi d'inserimento

 

 

Quel che poteva essere e non è stato. Basterebbe questo inciso per rendere chiara ed evidente la parabola di Andrea Conti.

L'ex terzino bergamasco è arrivato in estate in maglia rossonera per una cifra importante ed in seguito ad una trattativa lunga ed estenuante.

Stante la storica participazione all'Europa League e la voglia di ben figurare, l'Atalanta non era dell'idea di lasciarlo partire, soprattutto dopo aver già ceduto Kessiè al Milan.

Conti tuttavia si è impuntato ed ha fatto di tutto per coronare il suo sogno, ossia vestire rossonero e diventare uno dei protagonisti della squadra di Montella.

Il destino è stato beffardo con lui, perchè il ragazzo ha avuto la possibilità di mettersi in luce soltanto in sei partite. Dopo un infortunio banale in Nazionale, è arrivato un appoggio sbagliato in allenamento ed il crociato non ha retto.

Una botta tremenda al morale di un ragazzo che attendeva la stagione in corso come un trampolino di lancio per il futuro. Una grossa mazzata però anche per il Milan e per il suo allenatore.

Montella infatti puntava moltissimo su Conti, giocatore che sarebbe stato imprescindibile per lui sia nella difesa a 4, sia nella difesa a 3.

L'ex giocatore dell'Atalanta, nei piano del tecnico milanista, doveva essere la principale fonte di giocata della squadra in ragione del suo moto perpetuo e di una capacità di corsa fuori dal comune, accompagnata da una buona qualità tecnica.

In più, in virtù della sua buona confidenza col gol e dei suoi eccellenti tempi di inserimento senza palla, Conti era il giocatore perfetto per chiudere l'azione che si sviluppava a sinistra sul secondo palo, diventando quasi un attaccante aggiunto.

Nè Borini, nè Calabria, nè Abate hanno le caratteristiche di Conti e ciò ha scombinato notevolmente i piani di Montella. Se, infatti, sul piano della corsa e del moto perpetuo Calabria è il giocatore che più si può avvicinare a Conti, non è lo stesso sul piano della qualità e del senso del gol.

La deludente stagione milanista ha certamente molte cause e tante motivazioni strutturali, ma è innegabile purtroppo come l'infortunio grave di Andrea Conti abbia avuto un peso specifico indiscutibile.

 

 

 

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