Sassuolo Milan

 

Se solo fossimo più costanti...

La partita di Reggio Emilia ha ulteriormente confermato che con un pò più di velocità nel possesso palla, questa squadra può svoltare.

 

 

E' bastato poco; veramente poco per portare a casa i tre punti dal Mapei Stadium. E' bastato semplicemente accellerare il ritmo della manovra per qualche minuto per far fuori un buon Sassuolo. Tutto questo cosa significa? Bè la partita di ieri, sostanzialmente, per quanto mi riguarda, personalmente conferma un dato importante quanto sottovalutato al momento: questa squadra può potenzialmente vincere tutte le partite contro quattordici squadre del nostro campionato.

E questa (certo per molti concentrati sul destino di Montella o sul fatto che abbiamo perso fino ad ora cinque partite in campionato) non sarà di certo una notizia da scrivere su qualche gruppo di Facebook, o sul proprio profilo Twitter, ma fattostà che i numeri sono quelli: chiari e limpidi. Chiaro e limpido come il risultato che è arrivato dalla partita di ieri sera. Una partita che il Milan ha deciso di portare a casa, nel momento in cui ha deciso volontariamente di accellerare il ritmo del gioco, alzando esponenzialmente la qualità delle giocate. E'bastato poco, dopo i primi trenta minuti in cui la squadra è sembrata contratta e spaventata dalle voci settimanali, volte a destabilizzare un ambiente che mai come ieri, è sembrato unito con il proprio allenatore. Un ambiente che ha mostrato ancora una volta le potenzialità di un centrocampo che non riesce ancora ad esprimersi con costanza ad alti livelli, ma che ieri ha dato dei segnali di risveglio; un risveglio che parte, per esempio, dall'accellerazione improvvisa di Kessie sulla fascia destra che quasi fa segnare Kalinic (dal calcio d'angolo nascerà poi il goal di Romagnoli) e in una prestazione globale incoraggiante rispetto alle ultime opache performance; da un Montolivo piacevolmente inserito al centro di una manvora nella quale è riuscito, specialmente nel secondo tempo, a dare ordine e geometrie. Un ordine che con Lucas Biglia fino a questo momento non si era ancora visto. E dispiace vedere un ragazzo come Davide Calabria uscire dopo 10 minuti del primo tempo per l'ennesimo infortunio (anche se poi ottimamente rimpiazzato da Abate sulla fascia destra), o guardare Fabio Borini sbattersi come un ossesso sulla fascia sinistra alla ricerca di un goal che, detta tutta, meriterebbe ampiamente.

Ah si, dobbiamo parlare anche dei due davanti a supporto di Kalinic. Niente da dire su Suso: lui è l'uomo immagine di questa squadra, e anche la partita di ieri sera ha ulteriormente confermato quanto lo spagnolo debba partire dalla fascia destra, per poi accentrarsi: deve fare quello, lo sa fare magnificamente e soprattutto sta risultando sempre più decisivo nell'economia di questa squadra. Il suo peso specifico aumenta di giorno in giorno, nell'economia del gioco rossonero. Discorso diverso invece per Chalanoglu: il turco è palesemente ancora un corpo estraneo alla manovra di gioco; è in una posizione del cmapo in cui non sembra a suo agio; lo dimostra la quantità industriale di palloni persi durante le ultime scialbe prestazioni di un giocatore che, potenzialmente, può diventare un fattore decisivo e determinante nella definitiva svolta della squadra.

Dal Mapei Stadium qualche segnale è arrivato. E tra due settimane al San Paolo, bisgonerà uscir fuori gli attributi, per dimostrare a tutti che quello che è stato detto fino ad oggi, può essere semplicemente smentito.

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