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La gara della prudenza e della paura

 

Scialba prestazione. Positivo solo il risultato

 

Un tiro in porta. Questo è certamente il dato più negativo che emerge dall'analisi tattica di Aek Atene Milan, giocata giovedì come quarto turno del girone H di Europa League.

Sul piano della prestazione, senza dubbio, una delle peggiori esibizioni del Milan che scende in campo per contenere gli avversari e riuscendo a produrre un'unica grande occasione da rete, ossia il palo di Montolivo. Il risultato è positivo, ma questo non basta.

Di contro, l'Aek Atene non ha certamente fatto mirabilie, non a caso la formazione greca non ha mai provato ad accelerare e ad affondare.

La sensazione che si è ricavata sin da subito è stata quella di due squadre alle quali il punto non dispiaceva, soprattutto dopo le notizie da Fiume che vedevano la vittoria dell'Austria Vienna. Prudenza e paura sono state prevalenti per entrambe le squadre; non ne ha così giovato lo spettacolo.

Il Milan tuttavia, stante il momento stagionale, avrebbe potuto e dovuto fare di più, sia in termini di prestazione, sia in termini di agonismo e combattività.

L'unica nota positiva che è possibile trovare nella serata di Atene è la prestazione positiva di Bonucci, un giocatore troppo importante sotto tutti i punti di vista.

Al netto infatti delle criticità di rendimento di questi primi due mesi in maglia rossonera, Bonucci rappresenta l'unico vero giocatore top fra le fila del Milan. Recuperarlo dal punto di vista emotivo ed emozionale, oltrechè dal punto di vista fisico, è un aspetto importante in ottiva futura.

Due criticità poi da sottolineare. In primis Musacchio che, da terzo di difesa che diventa terzino destro in non possesso, soffre molto perchè non ha i tempi di uscita sull'esterno avversario.

In seconda istanza, è abbastanza preoccupante come Calhanoglu non riesca a trovare la sua dimensione in questa squadra. A mio parere, il turco si esalta in squadre che giocano a ritmi alti ma, nel contempo, ha limiti nella gestione della palla e nelle giocate sullo stretto.

Questo è, nostro malgrado, il Milan di adesso. Una squadra che non riesce a darsi un senso logico ed in cui troppi giocatori faticano ad esprimersi. L'augurio è che la rotta cambia ma, stanti i limiti strutturali, il timore è che non sia così semplice.

 

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