hakan

 

Calhanoglu, insistere o accantonare?

 

Adesso non c’è più spazio per le scuse, Calhanoglu ci deve mettere del suo

 

 

Ha senso aspettare ancora Calhanoglu, o è il caso di metterlo un attimino da parte? Stando alle scelte di Montella a questo proposito non ci sono dubbi; dopo l’espulsione rimediata contro la Roma ed dopo aver saltato, quindi, il derby per squalifica, il tecnico rossonero lo ha schierato titolare per 5 gare consecutive (le ultime), sia perché si è decisamente imboccata la strada del 3-4-2-1 (a parte le gare di EL con l’AEK), sia per l’infortunio che ha limitato l’impiego di Bonaventura. Diciamo onestamente che il rendimento del turco è stato a sprazzi come quello della squadra, anche se di fatto quasi mai l’ex Leverkusen è stato autore di prestazioni del tutto convincenti. Ci era piaciuto tantissimo il Calha ammirato a Vienna, quando si era reso autore di una partita piena di grandi giocate (oltre che al gol), al contrario ci ha fatto imbestialire non poco la sua gara di ieri ad Atene. Al di là della prestazione, la cosa che ha lasciato sconcertati è la mancanza assoluta di determinazione, un atteggiamento abulico che lo ha praticamente portato a sbagliare anche le cose più elementari, cose che per il suo talento dovrebbe riuscire a fare anche con una sigaretta in bocca.

Abbiamo pazientemente atteso l’ambientamento in un paese ed in una realtà calcistica nuova e completamente diversa dalla precedente, così come gli abbiamo fornito l’alibi (oggettivamente realistico) del fatto che era reduce da una inattività di sei mesi. Non ultimo il fatto che nelle prime gare Montella lo ha provato anche in zone del campo non proprio adattissime alle sue caratteristiche. Ma adesso non c’è più spazio per le scuse, Calhanoglu ci deve mettere del suo e farci vedere il meglio delle sue indiscusse qualità. Hakan è un giocatore di talento, dalle qualità tecniche sopraffine, un giocatore veramente in grado di fare la differenza. Ma serve assolutamente che trovi brillantezza e che mentalmente sia dentro la partita per novanta minuti. Continuità, è quella che gli serve e che gli manca, perché se anche vogliamo far passare la tesi di qualche tifoso che il nostro mister non mette in condizione alcuni dei giocatori di rendere al meglio (soprattutto dei nuovi), non si può certo negare che spesso anche i giocatori ci devono mettere del proprio e fornire prestazioni decisamente diverse da quelle fornite nell’ultimo periodo. In fin dei conti in campo ci vanno sempre i giocatori.

Ed allora, è giusto puntare ancora su Calhanoglu? Personalmente non ho dubbi, questo è un giocatore su ci bisogna insistere molto, perché di qualità, talento ed imprevedibilità questa squadra ne ha bisogno come il pane. Il vero Calhanoglu non po’ essere questo, non può essere così distante dal giocatore che si era fatto notare in Bundesliga e che in estate abbiamo accolto con entusiasmo. La cosa che non bisogna fare con questa specie di calciatori è quella di battezzarli come acquisti sbagliati e di accantonarli: si rischia di immalinconirli e di perderli per strada. Ve lo ricordate il Suso del primo anno e mezzo al Milan? Lo avevamo già bollato come un altro dei parametri zero inservibili di Galliani, ed invece è bastato mandarlo a Genova e farlo giocare per scoprire che avevamo per le mani un gran bel giocatore. Certo, Montella fa bene a puntare su di lui, ma ci aspettiamo anche che lui (così come molti altri dei nuovi arrivati) cominci a farci vedere che le grandi aspettative che avevamo su di lui erano ben riposte.

 

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