curva sud

 

Tra ragione e fanatismo

 

Quattro punti cardine per riportare il dibattito fra milanisti sulla via della logica e del rispetto

 

La differenza fondamentale fra una persona ragionevole ed un fanatico sta nel fatto che l'uomo ragionevole argomenta la propria posizione e ascolta con piacere le altrui considerazioni anche quando non le condivide. Il fanatico invece spara le proprie opinioni ed aggredisce verbalmente l'altro quando dice cose che non condivide. Il preambolo è utile per fotografare bene quella che è la disputa attuale fra i tifosi del Milan. C'è chi rimpiange la vecchia società e c'è chi erge muri a sostegno della nuova. Il tutto non può che suscitare una risata sonora per il carattere parossistico della questione. Appare quindi opportuno fare quattro precisazioni, forse ovvie, ma quanto mai pertinenti.

1. Silvio Berlusconi è stato il più grande presidente del Milan e della storia del calcio italiano e mondiale. Soltanto Santiago Bernabeu regge il paragone con lui. Chi nega quest'evidenza e rievoca il periodo berlusconiano rammentando esclusivamente l'ultima appendice non positiva fa un torto a sè stesso, alla storia del Milan ed alla logica. Si può non amare Berlusconi per mille altre cose ma non è onesto intellettualmente ridurre ad un triennio negativo un trentennio irripetibile.

2. Sempre rimanendo in tema, Berlusconi ha il diritto-dovere di dire qualsiasi cosa pensi sul Milan. Al momento non lo ha mai fatto pubblicamente, ma le sue eventuali uscite devono servire da sprone e da stimolo per la nuova dirigenza soprattutto sul tema degli sponsor dalla Cina, unico reale aspetto di criticità al momento non chiarito pubblicamente. Chi nega il diritto di Berlusconi ad esprimere il proprio pensiero dovrebbe porsi qualche domanda e magari rileggere qualche libro su Voltaire e sula libertà di espressione.

3. Sarebbe poi il caso di prendere atto che vivere nel passato, rievocando strenuamente le gesta del grande Milan che fu, non porta alcun risultato produttivo. La storia è lì, va ricordata e va onorata (guai chi la sbertuccia), ma non deve diventare un termine di paragone continuo per una dirigenza che è solo agli inizi, nè deve essere la coperta di Linus a cui aggrapparsi al primo risultato negativo. Il passato deve essere un ricordo piacevole e bellissimo, ma una catena che ci impedisce di guardare al futuro.

4. La nuova dirigenza va sostenuta e incoraggiata dai tifosi. Non va mai sbertucciata o derisa perchè i soldi spesi per il nostro Milan meritano sempre rispetto. Non va mai altresì adulata come divinità infallibile ed incontestabile perchè è solo dal confronto che possono nascere le energie migliori. Il dogmatismo di chi si rifiuta di discutere il mercato condotto in estate rifugiandosi nel "tenetevi Traorè e Constant" è il porto più sicuro per il talebanesimo.

Sia consentita poi una chiosa finale. Si discute, nel calcio come nella vita, per argomentare le proprie idee e per riflettere su quelle altrui. Non si discute, o meglio non si dovrebbe mai discutere, per difendere le proprie posizioni o per attaccare quelle degli altri. Anche in ciò sta la differenza fra l'uomo ragionevole ed il fanatico.

 

banner orizz pubb mdtube

Su questo sito usiamo i cookies, anche di terze parti. Navigandolo accetti.