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Milan, le colpe di Mirabelli

 

Il complicato avvio di stagione mette tutti sul banco degli imputati. In una situazione cosi anche la società ha le sue colpe

 

 

Il Milan vive un momento non facile. Il deludente - quanto inatteso - avvio stagionale rossonero ha sorpreso (in negativo) tifosi e addetti ai lavori, che si aspettavano una situazione ben diversa, di gioco e di classifica, rispetto a quella vista nei primi due mesi stagionali. Le cause di questo avvio inaspettato sono molteplici, sarebbe errato ridurle ad un mero problema di guida tecnica. La stessa società non è esente da colpe. Montella ha certamente le sue responsabilità, una turnazione eccessiva di moduli e di formazioni ha complicato ancor di più una già non facile situazione. Ne abbiamo parlato spesso da queste parti, nessuno lo nega, ma non può essere solo l’allenatore il responsabile del momento attuale.

Tutti hanno contribuito, in negativo, a questi primi due mesi stagionali, in primis i giocatori, che sono quelli che calcano il rettangolo verde. Gli 11 acquisti effettuati quest’estate stanno rendendo meno di quanto ci si aspettasse, con pochissime eccezioni. Su tutte Fabio Borini. Il calciatore ex-Sunderland, arrivato tra mille critiche, sta stupendo tutti per dedizione e attaccamento alla maglia. Altro buon avvio quello di Musacchio, una delle poche certezze in un problematico reparto difensivo. Uno degli acquisti più attesi, Biglia, non sta rendendo al meglio, ma il giocatore non era in perfetta forma. E’ proprio di oggi la notizia di un’infiammazione al tendine, notizia che pone qualche dubbio sulle decisioni dello staff medico rossonero.

Undici acquisti, tutti portati dal DS rossonero Massimiliano Mirabelli, sul quale la stessa proprietà si starebbe interrogando in virtù dei 230 milioni spesi. Ma non è il mercato l’argomento che affronteremo. Qualche dubbio su Max ce lo poniamo dal punto di vista gestionale, ma soprattutto da quello caratteriale. L’impressione infatti è che il DS rossonero abbia spesso esagerato in determinate situazioni, e con alcune esternazioni. Ereditare una società che aveva si molti problemi, finanziari e non solo, (sarebbe sciocco negarlo), ma anche un palmarès come quello rossonero non è cosa facile. Lo stesso AD Marco Fassone lo sta vedendo in questi pochi mesi di gestione del club. Quello stesso Fassone che ha voluto con sé Massimiliano Mirabelli. Un buon DS, ma con un particolare carattere. Ricordiamo, ad esempio, l’infelice battuta sulle “trattive nei ristoranti”, con un chiaro riferimento alla gestione precedente.

Un’altra particolare vicenda è quella legata a Donnarumma. Non è un mistero, e lo possiamo confermare, che nei giorni precedenti al rinnovo del contratto ci fu un duro scontro verbale tra il Ds e il calciatore, reo di non voler accettare la proposta rossonera. In quell’occasione i toni di Max furono molto accesi, situazione che incendiò il rapporto tra il Milan e la famiglia del giocatore, uno dei motivi (se non l’unico) alla base del primo rifiuto del giovane portiere rossonero. Il futuro lo conosciamo. Fortunatamente, dopo una lunga trattativa, la vicenda si è chiusa col lieto fine. Poi c’è stata la trattativa con Lotito per portare Biglia in rossonero, anch’essa gestita, secondo molti, con toni accesi. In entrambi i casi proprio l’intervento dell’AD Fassone ha sistemato le cose.

La sensazione che traspare dall’esterno è quella di un buon DS, ma che punti alle volte ad un eccessivo caricarsi di responsabilità. Tra poco meno di 2 mesi inizierà il mercato invernale, il Milan ha bisogno di rinforzarsi, e quello sarà un banco di prova importante per Mirabelli, anche su mercato. Dopo i tanti soldi spesi quest’estate infatti, la spesa non potrà essere eccessiva, e servirà muoversi bene. La stagione non è ancora compromessa, nonostante la grande distanza dal 4° posto, primo obiettivo stagionale, ma per risalire serve attenzione da parte di tutti. Anche la società deve fare la propria parte.

 

 

 

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