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 Il Suso in gabbia

 

Bisogna anche saper essere dipendenti da un giocatore

 

 

Allegri ha dimostrato di aver imparato la lezione. Dopo Milan - Juventus della scorsa stagione e la finale di Supercoppa a Doha, sabato pomeriggio il tecnico della Juventus si è organizzato meglio delle volte precedenti e ha studiato il piano giusto per disinnescare Suso. Oddio, non è che ci volesse tutta questa arguzia tattica. Ha fatto la cosa più semplice, cioè ingabbiare il più possibile lo spagnolo.
E così il Milan che aveva riposto nel suo giocatore più rappresentativo tutte o quasi le sue speranze di far male alla Juventus è andato a sbattere contro un muro.

Erano piovute già tante perplessità sul fatto che i rossoneri potessero contare sull'inventiva di un singolo uomo su dieci, ma il vero problema non è questo.
Non prendiamoci in giro, tutte le squadre, anche le più blasonate hanno più o meno dipendenza da questo o quel giocatore. Proprio la Juventus nel match di San Siro ha dimostrato che se non gira un certo Dybala le cose si fanno molto molto difficili, e che solo uno svarione di Biglia ha permesso all'argentino di fare la giocata decisiva per innescare Higuain e decidere la partita. Anche quella può essere una dipendenza.

La Suso-dipendenza del Milan quindi non è detto che sia un limite. Ma nel momento in cui il resto della squadra non riesce a fare quello che serve per permettergli di essere letale o quantomeno sfruttare i punti che un avversario è costretto a scoprire per limitare un giocatore del genere le cose si complicano inevitabilmente. Suso sabato pomeriggio è stato letteralmente scortato a vista che nemmeno le Guardie Svizzere col Papa. C'erano triplici marcature fisse se non quadruple che lo hanno praticamente azzerato e paradossalmente anche in questo caso il Milan poteva essere dipendente dal suo n°8. Come? Semplice, attacchi gli spazi che l'avversario è costretto a scoprire per portare questa marcatura massiccia e le cose che accadono sono due: o l'avversario molla le marcature per chiudere sugli incursori lasciando spazio allo spagnolo come in occasione del gol nel derby, o l'incursore di turno si ritrova davanti la seria possibilità di far male in prima persona. Ricordate la libertà di cui godeva Locatelli nella sfida della scorsa stagione proprio sul centrodestra in occasione del gol?

Questo però il Milan non sempre lo ha fatto e non sempre lo ha saputo fare. Purtroppo la mancanza di Andrea Conti si sente proprio in determinate dinamiche e Abate e Calabria non sono certo la stessa cosa. Per non parlare dei centrocampisti come Kessiè che in 90' non si è mai buttato dentro. E nel momento in cui queste cose mancano, la Suso-dipendenza è davvero un limite.

 

 

 

 

 

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