Donnarumma

 

Donnarumma: una profonda delusione!

 

Gigio quel contratto doveva firmarlo subito anche se gli fosse stato offerto un milione di euro, soprattutto per riconoscenza

 

Le analisi e le opinioni che si leggono sulla vicenda Donnarumma Milan sono molte e variegate. C'è chi preferisce affrontare la questione dal punto di vista meramente contrattuale e c'è chi, invece, si sente toccato nella sfera dei sentimenti, irrazionale per natura ma legata a doppia mandata al calcio, uno sport diverso dagli altri e nel quale l'appartenenza alla maglia, pur in epoca moderna, riveste ancora un carattere leggiadro ed immaginifico. Personalmente invece credo che la questione andrebbe affrontata da un unico punto di vista: quello umano.

 

Sul punto il bravo Gigio, forse malconsigliato o forse stranamente silenzioso, ha toppato alla grandissima. Non ci sono termini migliori per inquadrare il suo comportamento. Mi spiace davvero tanto dirlo ed essere anche crudo in questo pezzo, ma quello che ha fatto Donnarumma non può essere accettato da un milanista. Il ragazzo deve tutto al Milan, al suo ambiente ed alla sua gente.

Gli è stato permesso di giocare titolare in Serie A a 16 anni ed è stato coccolato, protetto ed eletto a idolo indiscusso da tanti bambini in età di fidelizzazione al milanismo. Gigio quel contratto doveva firmarlo subito anche se gli fosse stato offerto un milione di euro. Poi dopo, successivamente alla firma, era libero di valutare con gli occhi del professionista il suo futuro.

Nessuno lo obbligava o lo obbliga ad essere rossonero a vita o a ricalcare le orme di un Baresi o di un Maldini. C'era e c'è solo un obbligo morale nei confronti del Milan, di tutto il Milan, inteso non solo come società ma come ambiente unico. A quell'obbligo Gigio ha sputato addosso dando vita ad una sceneggiata napoletana degna del miglior Vincenzo Salemme.

 

Firmerà, non firmerà? La frittata ormai è fatta e non sarà possibile ottenere indietro le uova. Se andrà via sarà per lidi più prestigiosi che con un assegno di elevate dimensioni daranno forma alla sua irriconoscenza ed alla sua piccolezza umana che si scontra con la statura da gigante. Se rimarrà, al primo pareggio stagionale del Milan non tarderanno a farci compagnia le voci sul suo futuro e sui viaggi di Raiola nelle varie capitali europee, con ciò portando un disturbo imprevisto ad una stagione che, per noi, dovrebbe essere quella del rilancio. Peccato, perchè quella di Donnarumma col Milan poteva essere una bella storia.

Non era necessario durasse per sempre perchè le vie del professionismo sono infinite. Di Baresi ce n'è uno solo ma di Collovati, evidentemente, ce ne sono tanti.

 

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