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Milan - Higuain: 0-2. La differenza è qui

 

Un bel Milan, forse il migliore della stagione, si scontra con il ritorno del vero Higuain. La Juve ringrazia e sbanca San Siro.

 

 

Nel Milan Kalinic, nella Juve Higuain. Non ce ne voglia il croato, che pure non ha peccato in impegno, ma nell’analisi di Milan-Juve non possiamo che partire da qui. Il pipita “salva” una Juve dominata in lungo e in largo dal Milan sul piano del gioco, realizzando una doppietta che lo porta a 101 gol in Serie A. Nei rossoneri invece c’è Kalinic, che sbaglia sul finire del 1° tempo, sul risultato di 0-1, un gol già fatto, che nega ai rossoneri la gioia del pari. La cronaca del match è tanto semplice quanto amara. Il Milan parte forte, attua un forte pressing che mette in difficoltà la Juve, chiudendo tutti i tentativi di uscita senza palla. Dybala non ha varchi, e il match sembra avviato sui giusti binari. Ma nell’unica disattenzione la Juve passa. E’ proprio Dybala, superato un indeciso Biglia, a servire Higuain che al 23’ batte Donnarumma con un destro a fil di palo.

Il Milan non ci sta, lo svantaggio è immeritato, e si rituffa subito in avanti alla ricerca del meritato pareggio. E i rossoneri arrivano ad un passo dal possibile 1-1, proprio sul finire del 1° tempo, quando Kalinic sbaglia il più facile dei gol stampando sulla traversa uno splendido assist di Rodriguez. E’ l’episodio che cambia il match. Il Milan rientra dagli spogliatoi in meritato svantaggio, prova a chiudere la Juve nella propria metà campo, ma alla prima uscita dei bianconeri il match si chiude. E’ il 63’ quando Asamoah serve Higuain in campo aperto, l’argentino avanza indisturbato e supera Donnarumma per il 2-0 bianconero. E’ la parola fine sul match. Il Milan accusa il colpo, pur tenendo palla la manovra è lenta e le azioni si dipanano con difficoltà. I bianconeri chiudono bene gli spazi, forti del doppio vantaggio. L’ingresso di André Silva, a 13’ dalla fine, non può cambiare un match ormai finito.

Il Milan ci ha provato, ancor di più rispetto a quanto fatto qualche settimana fa contro la Roma, ma non basta. I rossoneri hanno mostrato infatti, ancora una volta, una fatica incredibile nel tirare nello specchio della porta. Sono infatti poche le parate dei portieri avversari in rapporto al gioco. Ma l’attenzione si sposta soprattutto su un dato allarmante. Su 4 scontri diretti con Lazio, Roma, Inter e Juve, 3 dei quali in casa, il Milan esce con altrettante sconfitte, e 0 punti. Per una squadra che puntava al 4° posto, ovvero alla zona Champions, questo non è possibile. Nonostante la grande attesa per la stagione, dopo un mercato di 230 milioni, i ragazzi sono già lontani dall’obiettivo minimo dichiarato, un fondamentale piazzamento anche per le finanze del club. Nulla è perduto, ci sono altre 27 partite e ben 81 punti in palio, ma è necessario invertire subito una marcia che porta una media punti di 0,68 a partita. Impensabile continuare cosi. Ora arriva l’Europa League, per la 4^ giornata del girone, una strada importante verso un trofeo, che diventa ancor più importante. Potrebbe rivelarsi la strada più facile verso l’Europa.

 

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