centrocampo attacco

 

I soliti noti e ignoti

 

Suso dipendenza? E allora? Kessiè alla seconda "provola" stagionale

 

 

Non sapendo alla fine quale sia stato il modulo usato ieri e quale sia la disposizione in campo di almeno cinque o sei elementi valutiamo complessivamente il reparto mediano e quello avanzato.

La prova è stata nel complesso buona e sicuramente in crescita rispetto alle precedenti. Facendo anche un piccolo cenno alla partita di domenica col Genoa, se ci voltiamo indietro a guardare l'obrobrio della prestazione con la Samp e il primo tempo del derby sembra passato un secolo. Atteggiamento giusto, concentrato fin dal primo minuto con i problemi di approccio molle che ultimamente sembrano dimenticati e speriamo lo siano per sempre.
Buona abnegazione e volontà da parte di tutti gli interpreti con prestazioni che sono tutte intorno alla piena sufficienza, a parte un eccellenza e una lieve insufficienza.

Borini ha bruciato i suoi sette polmoni abituali solcando la fascia sinistra peggio di una fresa, dando il solito sostegno sia in copertura a Rodriguez impegnato nel suo nuovo ruolo che ad Hakan Calhanoglu quando si trattava di offendere.
Proprio il turco quello più di tutti autore di una partita dalle due facce. Impacciato abbastanza nel primo tempo trottrellava ma senza incidere provando anche qualche conclusione, ma assolutamente da dimenticare. Di tutt'altra solfa la ripresa con il gol che gli ha dato tanto morale ed evidente sicurezza mostrandosi molto più presente nella manovra. Montella lo ripete spesso, Hakan è giovane ed ha un carattere molto sensibile e speriamo che il suo primo gol in serie A in combo con la ritrovata vittoria possa averlo fatto sbloccare definitivamente.
In crescita anche Frank Kessiè, che sta piano piano ritrovando la verve delle prime apparizioni. E' lui ad innescare il contropiede che porta al gol di Calhanoglu e da solo riesce a contrastare fisicamente tutto il centrocampo clivense. Peccato per quella brutta macchia dell'assist incredibile a Birsa per il momentaneo 3-1. Non è la prima volta che gli succede, ricordiamo Milan - Cagliari e l'unica sua fortuna è che l'errore si è rivelato ininfluente ai fini del risultato, ma occorre al più presto farlo vaccinare contro queste botte d'assenza.

Molto ma molto meglio anche Nikola Kalinic. La difesa del Chievo è tra le più fisiche ed esperte della serie A, ma il croato è riuscito finalmente a tornare ad incidere dopo la doppietta quasì tripletta contro l'Udinese. Andiamoci piano a bocciarlo subito Nikola, giocatore che è stato preso oltre che per buttarla dentro come in occasione del 4-1 anche per fare certe cose come la sponda di testa da cui è nat il gol di Suso.
E veniamo all'eccellenza, sua eccellenza Jesús Joaquín Fernández Sáez de la Torre. La apre con un gol, la mette al sicuro provocando l'autogol e la chiude con l'assist per Kalinic e scusate se è poco. Siamo Suso dipendenti? Forse, anzi si, lo siamo e non vedo dove sia il problema. Lui è lì per inventare e che possa continuare a farlo splendidamente per tutta la stagione come sta facendo in questo momento.

Unica nota meno positiva è stata Lucas Biglia. Attualmente quasi irriconoscibile, è il giocatore che sognavamo dal giorno in cui andò via Andrea Pirlo ma la prova di ieri sera è stata l'ennesima al di sotto delle aspettative. Non gravemente insufficiente, ma lo standard del Biglia che conosciamo e quello di cui abbiamo bisogno non è quello del giocatore dal compitino. Forse le troppe partite, forse la forma che tarda ad arrivare, forse perchè ha ancora bisogno di qualche partita per acquisire finalmente il giusto feeling, ma Lucas non può essere questo!

 

 

 

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