Milan, non è solo colpa del tecnico
Momento difficile in casa rossonera, ma è troppo facile dare tutte le colpe a Vincenzo Montella
È un momento delicato in casa rossonera. Il Milan si interroga sui motivi di questo deludente (quanto inaspettato) avvio di stagione, che avuto il suo picco negativo nelle ultime 3 partite di campionato, con altrettante sconfitte. Il ko di domenica contro l'Inter, seppur arrivato al 90' con un dubbio penalty concesso ai nerazzurri, è stata l'ennesima riprova di un momento non facile. La 4^ sconfitta in 8 partite, ed i soli 12 punti conquistati sui 24 disponibili, è indice di un momento particolare, che non si cancella con il buon 2° tempo del derby. I motivi dell'attuale 10° posto in campionato, e i -7 punti dalla zona Champions, sono diversi, non certamente riconducibili alla sola guida tecnica. Montella ha indubbiamente commesso degli errori, su tutte la mancata scelta di un modulo e di 11 giocatori titolari. In questo avvio di stagione c'è stato infatti un turnover eccessivo.
Il motivo è presto detto. Nel precampionato Montella decide di partire con il 4-3-3, il modulo della scorsa stagione, ma l'arrivo di Bonucci cambia i piani. Montella, dopo i primi faticosi match, decide di passare al 3-5-2, presentando la difesa a 3 che doveva esaltare le caratteristiche dell'ex difensore bianconero. Ma il rendimento di Bonucci, fino a questo momento, è stato deludente. Non è chiaro il motivo di questa sua involuzione, ma una possibile chiave di lettura può essere la fascia di capitano. Bonucci, che ha tutte le carte in regola per gestire al meglio il ruolo, si sta forse caricando di eccessive responsabilità, sia dentro che fuori dal campo. Va detto che non ci sono evidenti errori di Bonucci in queste prime partite, se escludiamo il primo dei due gol subiti dal Milan contro il Reijka, in Europa League, rete dovuta al non perfetto stato di salute del difensore dopo il colpo subito poco prima. E innegabile però che un giocatore come lui debba fare di più, ad oggi lontano parente dell'insuperabile difensore ammirato nella Juve.
Ma non c'è solo Bonucci. La squadra non ha ancora trovato lo schieramento ideale per questa rosa, soprattutto in avanti, dove Suso continua a soffrire nel ruolo di 2° punta, posizione a lui non congeniale, ma sulla quale Montella ha spesso insistito. Nell'ultimo match contro l'Inter lo spagnolo ha giocato sulla sinistra, sempre dietro all'unica punta Andrè Silva, ma il rendimento è stato peggiore. È ormai chiaro che il ruolo ideale per Suso sia quello dell'esterno di destra, che dà la possibilità di rientrare e sfruttare il suo piede sinistro e proprio dalla destra, guarda caso, è arrivato il gol nel derby. Il Milan non sembra poter rinunciare allo spagnolo, e proprio per questo ecco il dietrofront di Montella, intenzionato, cosi pare, al ritorno al 4-3-3. Modulo ideale anche per Jack Bonaventura, poco impiegato fin qui, che è stato uno dei protagonisti del derby. Non casuale, proprio in questo senso, il fatto che il Milan stia pensando al ritorno di Deulofeu.
Sicuramente ci si aspettava un rendimento maggiore dagli 11 acquisti estivi, inutile negarlo, ma alcune situazioni hanno una loro spiegazione, pensiamo per esempio a Kessie e Biglia. L'argentino è parso molto stanco negli ultimi match, ha certamente bisogno di rifiatare, ma anche l'ivoriano sembra in debito di ossigeno. Proprio la mancanza di un vice Kessie è uno dei pochissimi errori del mercato estivo. Un mercato che ha regalato l'arrivo di Fabio Borini, trasferimento molto criticato dai tifosi rossoneri, ma l'ex Sunderland, a sorpresa, è uno dei giocatori più positivi in questo avvio di stagione. Altrettanto positivo è stato l'impatto di Musacchio, l'ex Villarreal sembra giocare nel Milan da anni, e si è inserito perfettamente negli schemi rossoneri. Un rendimento opposto a quello avuto fin qui da Romagnoli, giocatore lontanissimo dalle sue migliori prestazioni. Ancora ingiudicabile André Silva, il portoghese, che tanto sta facendo discutere in qualche salotto tv, è stato fin qui poco impiegato in campionato. Di contro, in Europa League, si è invece reso protagonista di ottime prestazioni e di ben 6 reti realizzate.
I problemi ci sono, ma sarebbe riduttivo e ingeneroso imputare tutte le colpe a Vincenzo Montella. Da situazioni come quella attuale si esce tutti insieme, a cominciare dalla società. Fassone e Mirabelli hanno fatto un buon mercato, spendendo le bellezza di 230 milioni di euro, e una mancata qualificazione in Champions creerebbe un danno importante alle casse rossonere. Ma è proprio la società a dover stare per prima vicina ai ragazzi, rilasciando, consentiteci di dirlo, qualche dichiarazione in meno in pubblico, e parlando invece molto in quel di Milanello. Tra poche ore si torna gia in campo, a San Siro arriva l'Aek, per la 3^ giornata del girone di Europa League. Manifestazione che, alla luce dell'attuale classifica in campionato, assume ancora più importanza. Il Milan farà di tutto per raggiungere la finale di Lione, e per alzare un trofeo che potrebbe dritto in Champions League.