Suso? Non sarà Messi, ma lo tengo volentieri...
Caressa cerca di risolvere l'enigma-Suso a modo suo. Memoria corta? Certo è che il calcio non è solo palmarés...
Una delle situazioni più intricate che Vincenzo Montella è chiamato a risolvere è quella legata alla posizione di Suso. Lo spagnolo, partito esterno nel 4-3-3 di inizio stagione, spostato seconda punta nel 3-5-2 post-Lazio e posizionato mezz’ala nel secondo tempo arrembante contro l’Inter, fatica a trovare una posizione definita, e vede il suo nome rimbalzare sulle principali trasmissioni sportive. Questa volta è stato Fabio Caressa, con una delle sue solite affermazioni forti e spiazzanti, ad affrontare il tema intervenendo a Sky Sport 24. L’eccentrico telecronista dell’emittente di Murdoch ha dichiarato che, a suo avviso “[…puoi calibrare la squadra su Maradona, su Cristiano Ronaldo, ma con tutto rispetto per Suso, non si può calibrare su di lui”.
Niente da eccepire, certo. L’ala spagnola ex Liverpool non ha il palmarès ed i colpi dei tre fenomeni citati, ma è un giocatore unico nella rosa del Milan. Suso, infatti, appare insieme a Bonaventura come l’unico giocatore a disposizione di Montella in grado di sparigliare le carte in tavola. Nel derby è stato lui a tirar fuori il coniglio dal cilindro pareggiando i conti per l’1-1 con uno splendido e precisissimo tiro da fuori, così come nella preziosa quanto sofferta vittoria casalinga contro il Cagliari, era stato lui l’autore del gol decisivo del 2-1 con una punizione magistrale. Suso, inoltre, come gran parte dei tifosi rossoneri certamente ricorderanno, è stato uno dei migliori giocatori a disposizione di Montella nella scorsa stagione per numeri e quantità di rendimento, nonché assoluto protagonista (guarda caso insieme al solito Bonaventura) dell’ultimo trofeo sollevato dal Diavolo, la Supercoppa di Doha. Il signor Caressa, dunque, ci permetta di dissentire, seppur parzialmente. Suso non sarà Messi, Ronaldo o Neymar, ma ha la “fortuna” di militare in un campionato in cui di Messi, Ronaldo e Neymar non ce ne sono molti. Costruire la squadra su Suso? Certo che no, ma quanto meno bisognerebbe mettere sempre i migliori giocatori nelle condizioni di esprimere il loro potenziale e fare la differenza.