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Conte dal blue all'azzurro

 

L'allenatore più desiderato d'Italia sulla scia della nazionale; è lui il leader che al Milan manca

 

 

Dall'Inghilterra i rumors dicono che l'attuale allenatore del Chelsea sia il primo sulla lista della FIGC, la quale, dopo gli scarsi risultati (per usare un eufemismo) ottenuti dall'attuale c.t. Ventura, pensa già di cambiare la guida tecnica della nazionale, addirittura prima dell'inizio dei mondiali in Russia. Lo stesso Conte, al momento di lasciare la nazionale dopo gli Europei francesi per passare sotto la corte di Abramovič, salutò tutti con un arrivederci, lasciando intendere un suo desiderio di ritornare alla guida degli azzurri in futuro, e più di recente ha dichiarato di avere nostalgia del suo paese. 

Il sogno di molti milanisti di vederlo sulla panchina rossonera potrebbe quindi subito sfumare. Conte sembrerebbe d'altronde il profilo perfetto per la panchina del Milan, che ha iniziato la sua rivoluzione questa estate ma che, nonostante il grande rumore fatto sul mercato, sente la mancanza di un vero condottiero, e senza di esso, ci si chiede: che rivoluzione è? Il tecnico di Lecce incarna alla perfezione la figura del “lider maximo”: colui che per ben tre volte ha preso sotto il suo potere tre “nobili decadute” per portarle al trionfo, o quasi, lasciando impressa la sua impronta. Tre rivoluzioni: con la Juventus, con l'Italia e con il Chelsea, tutte vinte da grande trascinatore. E come tutti i grandi rivoluzionari Conte è un allenatore che ha bisogno di sfide nuove: non si accontenta, non vuole solo vincere, vuole rimettersi in gioco e costruire la “propria” squadra, diventandone la figura centrale (oggi ricordiamo la Juve di Conte, l'Italia di Conte e a Londra ricorderanno il Chelsea di Conte). Ovunque sia andato ha trasmesso la sua fame di vittoria e la sua grinta; e quindi, chi più di lui è adatto a risollevare una squadra che cerca di uscire dalle proprie macerie e vuole tornare a vincere? E quale squadra più del Milan è adatta a Conte? Una squadra che ha la qualità ma manca di sicurezza nei propri mezzi e cattiveria, e che ora come non mai ha bisogno di un'ulteriore scossa. Una squadra dove ritroverebbe il suo generale più fidato, uno dei pilastri dalla sua Juventus e della sua Italia: Bonucci.

Risulta quindi palese che Milan-Conte è un matrimonio che s'avrebbe dovuto da fare questa estate e che s'ha da fare la prossima stagione, non solo per il Milan, che non può farsi sfuggire quella che sembra l'ultima occasione di avere sulla sua panchina un top-manager, ma anche per Conte: sarebbe infatti controproducente per la carriera di un allenatore che ha vinto ma che ha ancora fame e deve fare il salto di qualità definitivo in Europa, sedersi di nuovo sulla panchina della nazionale, adatta ad allenatori emergenti o a fine carriera, ma non a chi ha voglia di vittorie domenica dopo domenica, e in Italia, ad oggi, esiste una squadra che più di tutte ha bisogno di lui.

 

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