La scomparsa di Biscardi
Se ne va un genio della televisione insieme alla sua inconfondibile leggerezza
Aldo Biscardi non c'è più e già dirlo suona strano perchè il giornalista molisano non era un semplice conduttore di uno dei tanti programmi della televisione. Il suo processo è stato il ponte che ha portato il calcio antico fino al calcio moderno, quello accessibile a tutti, ascoltabile e giudicabile da tutti. A suo modo ed al netto di tutte le criticità che caratterizzavano il personaggio, Aldo Biscardi è stato un genio della televisione, un pioniere di una nuova frontiera, inizialmente irrisa, poi imitata da tanti. Biscardi capì che il calcio era un fenomeno essenzialmente popolare e che l'argomento calcio doveva essere trattato in modo diverso rispetto allo stretto rigore formale tipico della RAI nei primi anni 80. Nacque il suo Processo, una sorta di Bar Sport in cui avevano voce tutti, dove i politici avevano una vetrina e dove alcuni giornalisti diventavano veri e propri fenomeni caratterizzanti. Nacquero i televoto e le bombe di mercato. Fu una rivoluzione che portò con sè criticità, aspetti negativi, a volte anche il peggio della società italiana. Ma, in fondo, nel suo processo c'era quella leggerezza di base che poi era il volto principale del suo personaggio.
Chi scrive non lo ha particolarmente amato nel suo percorso televisivo, ma con gli anni ha imparato a riconoscere i meriti di un camaleonte televisivo che riusciva sempre a captare umori e sensazioni del pubblico per poi tradurle in argomenti, temi, commenti. Mancherà Biscardi, ci mancherà senza dubbio il suo singolare modo di accentare le parole e tante volte verremo accompagnati da quella nostalgica sensazione di tempi andati, di quel Processo che tutti abbiamo criticato e su cui facevamo ironia ma che, in fondo, anche se non siamo bravi ad ammetterlo, un pò ci manca.