berlusconi

 

Parlare di Milan? Reato di lesa maestà

 

Tutti possono argomentare sul Milan ma, secondo i soloni. Berlusconi deve stare zitto

 

 

Ho trovato veramente stucchevole e riprorevole il vespaio di polemiche, da subito trasformatosi in letamaio, che sono venute fuori successivamente all'articolo di giovedì sera del Corriere della Sera. In breve, un bravo giornalista del quotidiano milanese ha riportato delle frasi che, a detta sua, Berlusconi avrebbe pronunciato in alcune conversazioni private con amici in relazione al momento del Milan e ad alcune scelte della nuova dirigenza. Berlusconi avrebbe (il condizionale è d'obbligo visto che si tratta di indiscrezioni) riferito il suo stupore in riferimento all'assegnazione della fascia di capitano a Leonardo Bonucci, avrebbe parlato con perplessità della campagna acquisti (meglio 1 top e 5 giocatori buoni piuttosto che 11 acquisti a suo dire), avrebbe avanzato dubbi sul gioco dato da Montella al Milan, ed avrebbe confermato che, fosse dipeso da lui, sulla panchina del Milan un anno fa avrebbe confermato Brocchi.

Prendendo per veritieri tutti i concetti sinora esposti, posso dire di avere avuto dubbi analoghi anche io in merito alla campagna acquisti in varie telefonate con amici. Posso dire di non aver gradito la fascia di capitano a Bonucci (la trovo antistorica per il Milan) anche se, col tempo, sto iniziando a vedere la cose sotto una luce diversa (io l'avrei data a Bonaventura che, tuttavia, non mi ha molto convinto col suo subentro in campo contro la Roma sul piano dell'atteggiamento). Posso dire che, da buon montelliano, i dubbi sul gioco scelto da Montella finora li ho avuti anche io pur essendo contrario all'esonero e posso altresì dire che su Brocchi la penso in maniera diametralmente opposta a Berlusconi. Fin quì il merito delle frasi che è relativo.

Quel che non si può comprendere invece, non è la contestazione dei concetti o delle idee che, come sempre, è legittima e sacrosanta, bensì la pretesa di tanti che Berlusconi non parli di Milan. Tutto ciò è francamente inaccettabile. Siamo al talebanesimo più puro ed oscurantista. Così come è altrettanto inaccettabile che la più grande storia sportiva del calcio europeo, il trentennio berlusconiano, venga ridotto ai ricordi degli ultimi 3-4 anni di vacche magre come se il passato da rammentare fosse solo quello che conviene a chi fa dell'anti-berlusconismo spicciolo una ragione della propria esistenza. Per quale motivo Berlusconi non può e non deve parlare del Milan? E soprattutto, come si può dire una corbelleria del genere? Chi non è d'accordo con le frasi di Berlusconi può tranquillamente dirlo ed argomentare tesi opposte. Fa parte del gioco ed è giusto così. Ma arrivare a trattare il più grande presidente della storia del calcio (dati alla mano, non tweet di personaggi improvvisati) come un traditore della patria, indegno del diritto di parola, è una delle pagine francamente più tristi e pietose della nostra storia. A qualcuno farebbe comodo un rapido ripasso di Voltaire e dei concetti di tolleranza e rispetto delle altrui opinioni, perchè evidentamente in troppi parlano senza avere l'abc del confronto come momento naturale nelle attività della vita umana.

 

 

 

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