berlusconi

 

Caro Presidente, ma era il momento giusto?

 

Aveva senso rilasciare tali dichiarazioni ad una settimana dal derby?

 

 

Tra le tante reazioni suscitate dalle dichiarazioni dell'ex Presidente rossonero Silvio Berlusconi, una è stata la seguente: "ma aveva senso rilasciare tali dichiarazioni in un momento di difficoltà del Milan e ad una settimana da un derby il cui esito rischia di incidere già sull'andamento della stagione rossonera?". Insomma, non era meglio tacere in un momento in cui ogni polemica rischia di avvelenare ancor di più il clima in casa milanista?


Voglio per un attimo lasciare da parte il contenuto delle dichiarazioni di Silvio Berlusconi, e rispondendo alla suddetta domanda dico che le modalità con cui sono venute fuori le frasi del Cavaliere lo scagionano completamente da tale accusa. Berlusconi non ha rilasciato al Corriere della Sera una intervista ufficiale, e non ha risposto a nessuna domanda postagli dal giornalista di turno. Nel qual caso le cose sarebbero diverse. Qui si tratta di qualcuno che è venuto a conoscenza di frasi che l'ex Presidente avrebbe (e sottolineiamo avrebbe) pronunciato in privato a degli amici in circostanze sconosciute. Non sappiamo neanche a quando tali "pareri personali" risalgano, se a 3 giorni fa, se ad una settimana fa o se sono vecchie di 15 giorni. Ma comunque sia, il fatto stesso che si tratti di "relata refero" fa cadere l'accusa di aver completamente scazzato i tempi dell'uscita e di aver gettato della benzina sul fuoco alla vigilia dell'importantissimo derby con l'Inter.


Detto questo mi permetto anche un parere sul contenuto delle cose pronunciate da SB. Mi allineo completamente a quella che sembra sia stata la reazione ufficiale della nuova dirigenza di Casa Milan, e cioè il silenzio più assoluto, perché "chi è stato il presidente e l'artefice più grande della gloriosa storia rossonera può permettersi di dire quello che vuole senza che questo debba creare delle polemiche o delle reazioni spropositate". Se qualcuno non è d'accordo con quello che Berlusconi dice e pensa è liberissimo di farlo (ed io personalmente dissento con quasi tutto quello che avrebbe detto), ma la levata di scudi secondo la quale Berlusconi non abbia quasi il diritto di parola non è francamente accettabile. Ogni giorno dobbiamo ascoltare i pareri sul Milan rilasciati settimanalmente da personaggi quali Pruzzo, Orsi, Tacconi, Agroppi, Mondonico, Vialli o giornalisti su altre sponde schierati (come Caressa) che col Milan non hanno niente a che fare e del cui pensiero francamente non ce ne frega un cazzo, per cui che non debba avere diritto di dire quello che pensa l'ex proprietario del Milan che in trent'anni ha speso quasi un miliardo di euro per farci diventare uno dei club più vincenti della storia del calcio lo trovo quanto meno paradossale. Che poi negli ultimi 5 anni le sue scelte, e quelle dei suoi dirigenti, siano state completamente sbagliate e ci abbiano fatto entrare in un triste circolo vizioso è il motivo per cui abbiamo auspicato la svolta societaria ed il cambio di proprietà che pensavamo inevitabile e necessario per provare a tornare ai livelli di un tempo. Ma questo è un altro discorso.

 

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