Un'alternativa al fraseggio da dietro
Giocare immediatamente la palla sulle punte può essere una soluzione alla pressione avversaria
Uno dei problemi principali del Milan in questo inizio di stagione è stato rappresentato dall'uscita della palla dalla fase difensiva. In sostanza la prima giocata in uscita della difesa rossonera è stata, sinora, troppo facilmente pressabile dagli avversari. Non è casuale che ben 2 reti delle 10 subite nascano da una gestione non perfetta di tale situazione. Il riferimento specifico è al gol di Joao Pedro contro il Cagliari ed a quello subito da Dzeko contro la Roma. Sul primo vi è una lettura errata di Donnarumma che gioca una palla su un compagno che ha due uomini pronti a pressarlo, mentre sul secondo episodio, un mancato stop ed una conseguente mancata lettura di Ricardo Rodriguez (doveva spendere un giallo vista la squadra sbilanciata) hanno esposto la difesa rossonera ad un pericolo serio poi tramutatosi in rete anche per sfortuna (vedi deviazione di Romagnoli).
Certamente aspetti così delicati del congegno di campo non possono e non potranno che migliorare nel prossimo futuro grazie ad una migliore conoscenza fra i compagni ed in virtù di un maggiore amalgama fra i reparti. Tuttavia rimane aperto il tema della palla lunga a scavalcare il centrocampo, aspetto che il Milan, in fase di pressione alta degli avversari, dovrebbe considerare maggiormente avendo fra l'altro in attacco due giocatori come Andrè Silva e Kalinic, bravi a far salire la squadra anche in virtù di un fisico importante. Vero è che, nelle corde delle squadre di Montella c'è il fraseggio da dietro, ma in certe occasioni alzare il pallone e fare un gioco meno bello esteticamente, non va inteso come vergogna bensì come intelligente interpretazione dei momenti della partita. Si tratta di una alternativa di gioco da tenere calda e da preservare pertanto; non di certo un'onta di cui doversi vergognare.
