Milan come il Liverpool? Quando va in scena la disinformazione!
Ieri sull'edizione di Libero ė andata in onda l'ennesima puntata di disinformazione strumentale ai danni del Milan e del suo proprietario Yonghong Li
Il campionato è fermo ed i risultati della squadra di Montella vanno male? Ed allora quale migliore occasione per rispolverare la macchina del fango che di tanto in tanto si mette in moto (ad orologeria) per fare del terrorismo mediatico sulla società di via Aldo Rossi?
Su Libero (avessi detto il NYT) si legge "....Yonghong Li dovendo rimborsare il prestito entro il prossimo ottobre ha iniziato la ricerca di nuovi investitori disposti a finanziare il club e alleggerire il carico del debito...Ma per Forbes la Rossoneri Sport Investment sta negoziando da una posizione debole....Così i rossoneri, piuttosto che ottenere gli stessi risultati di Chelsea, Manchester City e Paris Saint-Germain, rischiano di vivere lo stesso incubo del Liverpool, quando gli investitori Tom Hicks e George Gillet persero il controllo del club in favore del creditore RBS. Lo stesso può succedere al Milan, che finirebbe quindi nelle mani di Elliott."
Milan quindi come il Liverpool? Beh, iniziamo col dire che la storia dei Reds è andata diversamente da quanto scritto. Nel 2007 il club fu acquistato da due imprenditori americani George Gillet e Tom Hicks per 720 milioni di euro. Nel gennaio del 2008 i due imprenditori, rimasti proprietari del club, nonostante non ben visti dai tifosi, ottennero un prestito di 693 milioni di euro dalle banche RBS (Royal Bank of Scotland) e Wachovia, soldi in parte necessari per rifinanziare il debito, ed in parte per costruire il nuovo stadio a Stanley Park, per 280 milioni di sterline. Ma lo stadio non fu mai costruito, e così il club si ritrovò con una esposizione debitoria nei confronti delle due banche per 351 milioni di euro. A quel punto (siamo nel 2010) i due proprietari dichiararono ufficialmente di voler vendere il club e nominarono Martin Broughton, a capo di British Airways, come advisor. Alla fine, col benestare dei due gruppi bancari, Broughton individuò in Tom Werner (imprenditore americano delle comunicazioni a capo del fondo NESV) come il nuovo possibile proprietario del glorioso club inglese, e così fu. Per 300 milioni di sterline circa il club passò nelle mani di Werner, che ancora oggi è proprietario e presidente del Liverpool FC.
E allora? Cosa c'entra RBS? Si trattava semplicemente di un soggetto che vantando un debito nei confronti del club seguì da vicino la fase della cessione, dando il suo benestare per l'offerta che l'advisor riteneva migliore. Ha mai avuto la proprietà del club? Assolutamente no. Oggi il Liverpool esiste ancora ed è una società viva e vegeta, che ha avuto solo qualche anno, finanziariamente parlando, difficile che si è risolto nel verso giusto. Non è fallito, non ha portato i libri in tribunale e non è ripartito dalle categorie dilettantistiche. Cosa succede al Milan se le cose per Yonghong Li non dovessero andare bene? Il Milan diventerebbe di proprietà di Elliott, che, è bene specificarlo per l'ennesima volta, non è Equitalia! Elliott si ritroverebbe proprietario di un asset che probabilmente non sarebbe di nessun interesse strategico per la sua mission e non avrebbe altra strada che trovare qualcuno a cui vendere il club rossonero. E sicuramente non nelle mani del primo che passa, anche perché, trattandosi di un Hedge Fund, lo rivenderebbe a qualcuno disposto a pagarlo più degli oltre 300 milioni di euro che il club ha prestato a mister Li. Un Hedge Fund ha natura speculativa, e non chiuderebbe mai una operazione di questo tipo in perdita!