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Montella e i moduli: Insistere o cambiare di nuovo?

 

Montella sostiene che la svolta è vicina. Ma in due mesi, non si sono visti progressi col 3-5-2. Perchè non cambiare ancora ?

 

La questione moduli è quella che la fa da padrona in casa Milan da inizio stagione a questa parte. Prima il 4-3-3, poi virato in 3-5-2. Ora, dopo che anche questo secondo accorgimento sembra non dare frutti, è previsto un ulteriore cambiamento?

Parrebbe di no. Montella sembra innfatti intenzionato a non stravolgere più nulla. Per lui, la squadra, è incanalata sul giusto binario. 

A dargli torto sono però risultati e prestazioni. 

 

La sensazione è che la squadra non sia costruita per giocare ne con una difesa ne con un centrocampo a 3. In più, l'infortunio di Conti limita molto le frecce all'arco di Montella sull'esterno. 

In difesa i 3 potenziali titolari sono difensori sostanzialmente uguali, con le stesse caratteristiche. Tre registi difensivi, che sanno guidare, impostare e giocare con la squadra. Fanno invece più fatica nella marcatura uomo contro uomo e se sono attaccati nello spazio. L'unico che varia le sue caratteristiche è Zapata, che però pecca di eccessive distrazioni. 

In mezzo al campo, invece, Kessie è l'unico ad avere la corsa e l'interdizione nei propri piedi. E non ha cambi. Ci sarebbe Montolivo, ma spesso è infortunato. In più ne Bonaventura ne Calhanoglu stanno rendendo da mezz'ali di inserimento. 

A questo va aggiunto che Suso, probabilmente il giocatore che più sa spostare gli equilibri della gara con le sue qualità, non trova posizione. 

 

La soluzione che sembrerebbe conciliare quanto più possibile le caratteristiche della rosa sembrerebbe essere il 4-2-3-1, con l'alternativa del sempreverde 4-4-2. 

Detto della difesa, che sarebbe più omogenea e completa, e che vedrebbe Abate e Rodriguez maggiormente a loro agio, a centrocampo gli interpreti principali sarebbero Biglia e Kessie, che si stancherebbe meno, limitando gli inserimenti. I due avrebbero anche le proprie riserve: Montolivo e Locatelli. 

 

Dietro la punta, Montella otrebbe mettere Suso e Bonaventura nei ruoli che meglio li fanno rendere, ovvero da esterni. Calhanoglu giocherebbe finalmente da trequartista. Borini sarebbe una più che valida riserva. In avanti, si avvicenderebbero Silva e Kalinic a seconda dei momenti. Con Cutrone sornione. 

La variante con le due punte, Silva e Kalinic, sarebbe da utilizzare nelle gare con le piccole. Sull'esterno Montella avrebbe ulteriori due opzioni, una offensiva ed una difensiva. Queste rispondono ai nomi di Silva e Rodriguez. 

 

Tutto avrebbe forse più senso tattico. 

Ma Montella è deciso: se deve morire, morirà con quanto ha deciso. E allora si proseguirà con il 3-5-2 con la speranza che vengano risolti molti degli equivoci tattici fin qui emersi in modo chiaro. 

 

 

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