storia milan 2

 

Coppa delle Coppe 1972/73

 

Chiarugi e Vecchi garantiscono il bis

Il Milan di Rocco diventa il primo club a vincere il trofeo una seconda volta subendo soltanto quattro gol in nove partite e dimostrando quanto il calcio moderno sia diventato “difensivista”. Nelle ultime cinque gare giocate i rossoneri subiscono soltanto un gol e segnandone uno per ogni impegno. Solo Gianni Rivera è ancora in squadra tra quelli che si sono laureati campioni nel 1968.

Il primo avversario dei rossoneri è il club lussemburghe Red Boys Differdange, liquidati con un complessivo 7-1. Negli ottavi servono i supplementari e una rete di Chiarugi al 118' per eliminare il Legia Varsavia e nei quarti è decisiva una rete di Benetti a Mosca contro lo Spartak che consente un agevole pareggio a Milano e l’accesso alle semifinali. Lo Sparta Praga è avversario ostico ma due 1-0 e due reti ancora di Chiarugi, vero re di coppe, garantiscono il viaggio a Salonnico.

Anche il Leeds United di Don Revie è considerata squadra dura, scorbutica e preparata. L’attacco si appoggia al centrocampo di ferro composto dal mastino scozzese Billy Bremner e dal talentuoso irlandese Johnny Giles, che rifornisce lo scattante attaccante Allan Clarke. Sfortunatamente per gli inglesi, tutti e tre sono assenti in finale a causa di squalifica o infortuni. I bianchi faticano imprevedibilmente nei primi due turni contro i tuchi dell’Ankaragücü e i tedeschi orientali del Carl Zeiss Jena, Nei quarti larga vittoria contro il Rapid Bucarest mentre in semifinale basta una rete per battere l’Hajduk.

La finale di Salonnico non rimarrà nella memoria per la sua bellezza. Dopo tre minuti, Chiarugi trasforma alla sua maniera un calcio di punizione dal limite e porta in vantaggio il i rossoneri. Gli inglesi, più freschi atleticamente, si avventano sul Milan che non riesce a limitarne la furia offensiva. William Vecchi, il portiere rossonero, viene impegnato severamente, la difesa vacilla : la prima mezz’ora è un assedio. Anquiletti, Rosato, Turone e Sogliano si arrangiano come consentono le residue e scarse energie; l’arbitro, il greco Michas, permette loro ogni eccesso.
Il terreno di gioco, indegno di una finale, favorisce la difesa milanista, in area si succedono uno dopo l’altro episodi perlomeno dubbi. Nella ripresa il discusso arbitro Michas finge di non vedere quasi tutto, ma alla fine, non può che espellere Sogliano ed Hunter per un accenno di rissa con scambio di colpi proibiti. La “Maginot” milanista resiste fino alla fine, ed il Milan vince la Coppa delle Coppe.

 

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