La sterilità offensiva
Il problema principale di questo Milan che fatica a segnare su azione
La gara di ieri alle 18 contro la Roma è stata la conferma di quanto è emerso in questi primi 2 mesi di stagione, ossia una fatica cronica a fare gol su azione. Nelle ultime 3 gare di campionato la squadra allenata da Vincenzo Montella non ha messo a segno alcuna rete, fatta eccezione per i due gol contro alla Spal arrivati su due calci di rigore. Anche ieri il Milan, specialmente nel secondo tempo, ha tenuto bene il campo fino al momento del gol di Dzeko complice la deviazione fortuita di Romagnoli, ma arrivato nei pressi dell'area di rigore giallorossa non ha quasi mai impensierito Allison. L'unica parata degna si nota del portiere brasiliano è stata quella su Bonucci che in quel momento avrebbe fatto prendere alla partita una piega diversa.
André Silva alla seconda gara da titolare in campionato si è disimpegnato bene, risultando il più pericoloso degli attaccanti rossoneri in campo e probabilmente il migliore fra i suoi. L'eleganza nei movimenti e la facilità nell'anticipare il suo marcatore di testa hanno impressionato il pubblico di San Siro che ha apprezzato la prova del portoghese e che deve essere solamente meno lezioso nel momento dell'ultimo passaggio, ma il ragazzo promette sicuramente bene. Probabilmente la nota più positiva della serata in casa milanista, con la squadra rossonera arrivata già alla terza sconfitta in appena 7 gare di campionato; troppe per una formazione che punta ad un piazzamento nei primi 4 posti della classifica. Al contrario del suo compagno di attacco, Nikola Kalinic è apparso in ombra anche se a sua difesa va detto che non è mai arrivata una vera occasione da gol tra i piedi del croato e tantomeno un cross dalle fasce per la testa.
Ora i rossoneri saranno attesi da due settimane di riflessioni con Montella che dovrà fare a meno di molti giocatori che partiranno per le Nazional per preparare il derby contro l'Inter e che presumibilmente sarà l'ultima chiamata per riavvicinare le posizioni della classifica che contano.
