Singer e Li

 

Perché è indispensabile rifinanziare il debito

 

Ottobre e Novembre saranno mesi importantissimi

 

Al di là delle questioni di campo, in questi giorni tiene banco il tema del rifinanziamento del debito con il fondo Elliott contratto ad aprile e decisivo per il closing di acquisizione dell'Ac Milan da parte di Yonghog Li. Ricordiamo che il prestito aveva una scadenza di 18 mesi, era per un importo complessivo di 303 milioni di euro ed un tasso di interesse di circa l'11%.


Da più parti è filtrato ottimismo circa la possibilità di rifinanziare il debito ben prima della scadenza dei 18 mesi (vale a dire ottobre 2018), ma in questo senso è chiaro che risulteranno determinanti due passaggi che cronologicamente arriveranno prima della fine dell'anno in corso, e cioè il Congresso del Partito Comunista cinese che si terrà il 18 di Ottobre prossimo e l'incontro con l'Uefa per il Voluntary Agreement che si terrà nel mese di Novembre. È chiaro che questi due avvenimenti avranno il loro peso sulle prossime mosse che l'AD Marco Fassone dovrà compiere insieme a Yonghong Li ed Han Li.

È altrettanto chiaro che il rifinanziamento del debito con Elliott è qualcosa di indispensabile, quello che è da definire semmai saranno le modalità. Cosa significa rifinanziare o ristrutturare il debito? In pratica, detto in soldoni, la sostituzione di un debito in essere con un altro ma a condizioni migliorative. Esiste un istituto bancario che è disposto a deliberare un prestito che serva a rimborsare il dovuto ad Elliott, che abbia un costo (tasso debitore) notevolmente inferiore a quello attuale (cioè maggiormente adeguato al livello dei tassi attuali dei mercati del mondo occidentale) e con una durata (scadenza) di medio/lungo periodo (anni e non mesi) che diano respiro al debitore dandogli la possibilità di un ammortamento sereno? Sembra che Goldman Sachs si sia già detta interessata alla proposta preliminare di Fassone, e francamente saremmo sorpresi del contrario, anche perché allo stato attuale la società Ac Milan presenta una esposizione pari a zero con il mondo delle banche, dato che al momento del closing la nuova proprietà ha saldato tutte le esposizioni in essere per circa 200 milioni di Euro. Inoltre, al di là del fatto di rifinanziare il debito a condizioni sicuramente migliorative, c'è un altro aspetto da sottolineare: il rifinanziamento del debito consentirebbe di togliere il pegno sulla totalità delle azioni del Milan e degli assets associati, pretesi dal fondo americano. È chiaro che il nuovo istituto vorrebbe in cambio delle garanzie, ma sicuramente non così onerose. La questione non sarebbe di poco conto per il futuro, anche per il discorso della facilità del Milan di ottenere le fideiussioni a garanzia delle future campagne acquisti. In tutte le considerazioni che vengono fatte sull'argomento, non dimentichiamo mai che Elliott è un Hedge Fund e non un istituto bancario, e quindi i suoi obiettivi sono comunque tutti improntati ad un elevato livello di speculazione.


Insomma, come visto, il rifinanziamento del debito è un atto dovuto, che consentirà una gestione del club con minori pressioni rispetto all'attualità. Senza dimenticare che se dovessero poi arrivare buone notizia dalla Cina, con l'ingresso di quei soci che erano previsti nella cordata originale messa insieme da mister Li, coi capitali a disposizione si potrebbe abbattere parzialmente (se non totalmente) il debito attuale ed andare a richiedere una ristrutturazione per la parte di debito rimanente che sarebbe di importo decisamente inferiore.

 

 

 

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