florenzi

 

Infortuni ai crociati in aumento

 

Troppe partite, troppo stress

 

Da un pò di anni ormai, i giocatori professionisti hanno un più alto tasso di infortuni ai legamenti crociati rispetto a quanto avveniva negli anni 80 e 90. Il dato in sè è abbastanza interessante se si considera che si parla di atleti allenati e seguiti in ogni passo dagli staff medici dei club. Anni fa uno scarso controllo e/o allenamento neuromuscolare, è sempre stato ritenuto come un fattore predisponente alla lesione del legamento crociato anteriore e, in casi più rari, del legamento collaterale. Oggi non è più così ed I motivi di ciò sono molteplici a cominciare da una maggiore forza sul ginocchio causata dall'aumento dell’intensità del ritmo di gioco, dalla necessità di un più rapido cambio di direzione (il gioco si è velocizzato) e dall'aumento dello stress psicofisico. Inoltre, è abbastanza palese come giocare circa 50-60 partite ogni anno ed avere sessioni di allenamento più lunghe rispetto al passato, aumenti la sollecitazione dei legamenti crociati che servono a garantire l'equilibrio della postura.

I casi più recenti di Florenzi e Milik che, nel giro di poco tempo, hanno avuto delle ricadute dopo essere rientrati, sollecitano alcune domande circa una eccessiva fretta nei tempi di recupero dei giocatori. Oggigiorno i 6 mesi d'ordinanza vengono spesso tagliati e convertiti in 4-5 mesi, ma qualche volta questo tipo di accelerazioni producono effetti negativi sul fisico dei giocatori, tanto da portare ad una ricaduta, ossia alla rottura dello stesso crociato operato, oppure alla rottura del crociato dell'altro ginocchio più spesso sovraccaricato durante la riabilitazione. La soluzione ideale sarebbe quella di ridurre il numero di partite nel calendario internazione ma è ben noto come arrivare ad un obiettivo del genere sia, ad oggi, una autentica chimera.

 

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