kalinic

 

È arrivato il momento di osare

 

Il solo Kalinic non può bastare

Quando una squadra disputa una partita con un atteggiamento come quello tenuto dal Milan ieri a Marassi è esercizio complicatissimo dare dei giudizi sul reparto d'attacco. Un centrocampo in grande affanno, molto falloso nei passaggi ed in fase di uscita con la palla tra i piedi, incapace per larghi tratti di mettere insieme tre passaggi consecutivi, e sopraffatto dal ritmo di una Samp che ha preparato benissimo la partita , non poteva essere in grado di mettere in moto il reparto d'attacco.

Eppure, in mezzo a tanto grigiore, ancora una volta Nicola Kalinic ha dimostrato di essere il punto fermo del nostro reparto offensivo. Un attaccante che si batte comunque come un leone, capace spesso di difendere la palla per cercare (stavolta inutilmente) di far salire la squadra. Semmai il problema principale consiste nel decidere chi mettergli al fianco, perché la soluzione di affiancargli il solo Suso non ha prodotto gli effetti sperati. Pensare che Suso sia un giocatore che può solo fare l'esterno d'attacco nel 4-3-3 è comunque riduttivo per le sue qualità, ma non sembra neanche produttivo pensare di fargli fare la seconda punta in appoggio dell'unica punta. Il Milan ha bisogno di cambiare atteggiamento, prima ancora che modulo tattico, ma è indubbio che qualche modifica va apportata.

Già il Milan di Montella dello scorso anno, schierato con una sola punta (Bacca o Lapadula) e due esterni (Suso e Delofeu), si era dimostrato, soprattutto da gennaio in poi, molto poco prolifico. Ora che abbiamo aggiunto qualità e peso in avanti è impensabile non far giocare due punte di ruolo ed alzare in modo significativo la potenza e l'efficacia del nostro attacco. Montella sta ancora facendo troppe prove ed esperimenti, ma è innegabile che una strada va intrapresa con decisione.

Così com'è l'attacco milanista è destinato a fare poco. La scelta obbligata è quella di inserire Andrè Silva al fianco di Kalinic e di mettere Suso di supporto alle loro spalle. Il 3-4-1-2, a mio parere, è il modulo giusto per esaltare le caratteristiche degli uomini a disposizione. L'alternativa è quella di essere poco incisivi in attacco mettendo Suso completamente fuori ruolo. La qualità dei Kalinic, Silva, Calhanoglu e Suso può bastare a battere l'Austria Vienna, l'Udinese e la Spal, ma non è un caso che contro avversari più forti (Lazio e Samp) il Milan abbia tirato in porta praticamente mai. Bisogna trovare il coraggio di osare, ed è giunto il momento di farlo.

 

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