La svolta auspicata
Il 3-5-2 è la strada intrapresa: adesso si guardi avanti con fiducia
La vittoria di misura ottenuta a San Siro contro la tenace Udinese di Gigi Del Neri, inaugura il nuovo modulo che Vincenzo Montella decide implementare anche per il campionato.
Dal 4-3-3 si passa così ad un 3-5-2 molto più offensivo di quanto potrebbe apparire ad una distratta lettura della formazione.
In teoria infatti, il Milan ha giocato in casa contro una provinciale con 5 difensori, 3 centrocampisti, una mezza punta ed un centravanti.
Nella pratica però l'interpretazione del sistema di gioco da parte dei giocatori con le loro caratteristiche ha permesso uno sviluppo della manovra coerente e quasi mai prevedibile.
Il Milan ha creato 17 occasioni da rete ed ha dato, nel contempo, una continua sensazione di potenziale pericolosità offensiva.
Ciò nasce dal fatto che l'uscita della palla dalla fase difensiva, con questa strutturazione, ha più sbocchi e, soprattutto, ha due esterni che permettono di sfruttare il campo nella sua ampiezza.
Peccato, alla luce della nuova veste tattica, per l'infortunio di Andrea Conti che, in questo sistema di gioco, aveva le caratteristiche per essere un elemento cardine.
Attenzione ad un aspetto fondamentale: col 3-5-2, entrambe le mezzali possono attaccare continuativamente l'area di rigore ed andare ad aggiungersi al centravanti.
Non è un caso che, sull'azione del primo gol del Milan di ieri vi è la partecipazione di 5 giocatori: i due esterni, le due mezzali e Kalinic. L'unico che non tocca il pallone (Kessie) è però fondamentale per il movimento con cui attacca l'area di rigore.
Chiaramente andranno oliati meglio i meccanismi e le intese difensive, oltrechè sarà necessario cambiare qualcosa nelle scelte degli uomini offensivi contro squadra più chiuse. Tuttavia la strada intrapresa appare quella più idonea.
A chi osserva che il Milan gioca con un difensore in più, è opportuno far notare che dei tre difensori centrali del Milan, almeno due hanno qualità da play (Bonucci e Musacchio). Ed è sempre la qualità dei piedi a rendere più o meno offensiva una squadra.