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Tempo al tempo

 

Calhanoglu più in palla, ma guai a non dare fiducia a Jack

 

Nel parlare della prestazione del centrocampo rossonero a Vienna, si sottolineava quanto il principale merito fosse stato quello di come i due centrocampisti con più qualità avessero curato perfettamente il collegamento della mediana tra reparto arretrato e reparto avanzato, atteggiamento che più di ogni altra cosa ti permette di avere una squadra corta, compatta e ordinata quando deve difendere e conseguentemente quando poi si tratta di ripartire.
Se per Lucas Biglia la prestazione di ieri è stata all'altezza, se non migliore di quella di Coppa, quella di Jack Bonaventura non possiamo dire sia stato altrettanto all'altezza di quella seppur stratosferica di Hakan Calhanoglu. Onestamente una prestazione di cotanto rendimento sapevamo fosse un' utopia, e non perchè si vuol far passare il messaggio che il turco abbia qualità maggiori di Bonaventura, ma razionalmente nell'esprimere valutazioni ed eventuali giudizi dobbiamo tenere conto del valore dell'avversario e del modo in cui si è opposto alla squadra rossonera.

L'Udinese per quanto non sia certo irresistibile, almeno in questo momento, non è l'Austria Vienna. Anzi ieri è stata proprio il prototipo di squadra "italiana". Giovedì gli spazi erano li, andavano solo aggrediti; ieri invece il Milan era chiamato a conquistarseli.
Non abbiamo la controprova per poter essere certi che Calhanoglu partendo titolare avrebbe fatto meglio di Bonaventura, o comunque fatto molto bene come nella seconda parte della ripresa in cui ha giocato. Ma la cosa oggettiva è che dallo stesso Jack ci aspettavamo di più. Gli alibi sono tanto e vanno tutti tenuti in considerazione. Nuovo schema di gioco adottato da Montella e nuovissimo per lui che interno in un 3-5-2 era uno dei pochissimi ruoli che non aveva ancora ricoperto nella sua carriera, e quindi tempi di adattamento necessari e comprensibili. La condizione non ancora al top che può arrivare solo giocando e come detto, il modo di giocare della squadra avversaria che di certo non lo ha aiutato. Spazi ristrettissimi in mezzo inusuali per uno abituato a scorazzare su e giù per le zone laterali del campo.
Ma di Bonaventura ci fidiamo e Montella per primo è convinto che in quel ruolo crescerà tanto.

A trovare spazi ci ha pensato Biglia. Un giocatore che facesse dei cambi di gioco da leccarsi baffi con dei tempi così perfetti ce lo sognavamo da 6 o 7 anni. Meriti che vanno divisi con i due esterni, autori anche loro di un ottima gara. Calabria in quel ruolo è stata una piacevolissima sorpresa, anche se siamo coscenti che una rondine non fa primavera. Speriamo sia l'eccezione.

Un pensiero anche per Franck Kessiè. Dopo un paio di prestazioni sottotono sta tornando il giocatore che tutti ci aspettiamo. Non sarà utilissimo per il giropalla, ma quando c'è da portare su la squadra con la forza fisica diventa devastante. Nel secondo tempo oltre a spostare in avanti la squadra nelle fasi più di sofferenza, avrà spostato anche l'impianto di San Siro di qualche decina di metri più in là.

 

 

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