kucka

 

Un addio frettoloso

 

L'epurazione dello slovacco,  non considerato da Montella, ha lasciato un vuoto nel centrocampo rossonero.

 

 

Eccoci qui. Eccoci a commentare una partita come quella dell'Olimpico, che il Milan e Vincenzo Montella hanno toppato clamorosamente, in termini fisici, tecnici e mentali. Una defaiance che è frutto soprattutto del mancato apporto del centrocampo; ieri grande assente sia in fase di possesso che di non possesso. Praticamente nè carne, nè pesce: nella fase di non possesso, Biglia, Montolivo e Kessie non sono riusciti a fare filtro utile per non esporre la difesa a pericoli del tutto evitabili, mentre nella fase di possesso, i tre centrocampisti rossoneri non sono stati in grado di supportare i tre davanti a dovere. Risultato? Ovviamente negativo, molto negativo a dire la verità.

E qui, se ci si ferma a riflettere per un attimo, la prova negativa di Kessie per esempio, non poteva essere colmata almeno in parte dall'entrata in campo di un giocatore come Kucka? Lecito chiederselo, specialmente se pensiamo che lo slovacco è stato letteralmente scaricato da Montella, il quale già nella scorsa stagione ad un certo punto lo aveva messo da parte. Ed ecco che, il dubbio su quello che sarebbe potuto essere il  reale apporto di Kucka in questa partita, ma più in generale in quella che sarà la stagione rossonera, viene eccome. Un giocatore come Kucka, infatti, sarebbe potuta diventare a partita in corso, un arma importantissima, in grado di scardinare le difese avversarie attraverso la sua fisicità e alla sua capacità di inserirsi con e senza palla nella difesa avversaria. Una alternativa a Kessie, insomma; ci sarebbe potuta stare benissimo, e il Milan ci avrebbe acquistato in termini di imprevedibilità specialmente a partita in corso.

Ma Montella non l'ha pensata così, e insieme alla società ha deciso di monetizzare. Bene, ma (probabilmnete) non benissimo.

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