Lazio-Milan 4-1: la Moviola
Partita non difficile dal punto di vista arbitrale: giuste tutte, o quasi le decisioni di Rocchi.
Non certo una partita da ricordare, quella del Milan all'Olimpico di Roma contro una Lazio, brava e astuta ad approfittare dei tentennamenti continui della squadra di Montella. Una sconfitta netta e meritata, ed in cui l'arbitro Rocchi, ha arbitrato in maniera lineare e abbastanza soddisfacente per tutti i 90 minuti.
Episodi clamorosi, in realtà, in questa gara non ce ne sono; ma è giusto comunque dare uno sguardo a situazioni che lasciano comunque ad interpretazioni diverse, e forse contrastanti. Partiamo dalla prima frazione di gioco: al 15° minuto, Calabria spinge leggermente Immobile in area di rigore: plateale il volo dell'attaccante biancoceleste, per una spinta leggerissima. Giusta la decisione di Rocchi di non dare calcio di rigore. Altro episodio simile arriva al 24° minuto, quando c'è uno scontro (quasi un aggancio) tra Ricardo Rodriguez e Luis Alberto in area di rigore: il giocatore della Lazio cerca platealmente lo scontro fisico con il terzino rossonero, cadendo rovinosamente a terra, manco fosse stato beccato da un cecchino con un fucile di precisione; anche qui giusta la decisione di Rocchi di non fisichiare calcio di rigore. Calcio di rigore che invece arriva al 38° minuto: davvero ingenuo l'intervento di Kessie su Immobile, che cade in area: nessun dubbio per l'arbitro che fischia un rigore che ci può stare (Kessie non protesta nemmeno), ma che in un ottica di interventi ben più gravi non fischiati nelle aree di rigore dei nostri stadi, poteva anche non starci.
Secondo tempo. Ben poco da segnalare, a parte due episodi. Il primo avviene al 65° minuto quando Kalinic viene strattonato e tirato giù in area di rigore da Wallace. Anche il croato ci mette del suo, osteggiando comunque l'azione difensiva del centrale laziale, ma la trattenuta pare abbastanza evidente: nel complesso, anche qui, un episodio abbastanza aperto alle interpretazioni personali. La decisione di Rocchi di non concedere calcio di rigore al Milan, nella valutazione dell'azione ci può stare; anche se anche questa azione può essere oggetto di interpretazioni personali. Di certo se avesse fischiato rigore, nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Il secondo episodio invece, arriva nei minuti di recupero quando Kalinic viene spinto ancora una volta in area di rigore da un difensore laziale; spinta che onestamente, non giustifica il volo del croato. Giusto non assegnare, anche questa volta, il penalty.
Per finire, è ancora giusta la decisione di Rocchi, di espellere Parolo per doppia ammonizione.