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Mercato 'bloccato'

Il mercato estivo 2017 del Milan va diviso in due blocchi:  pre-Bonucci e post-Bonucci

Fino al 14 luglio, giorno in cui è stato ufficializzato l'acquisto dell'ex difensore della Juventus, il mercato rossonero è stato contraddistinto da un fiume di soldi spesi per giocatori forti, giovani che potranno far patrimonializzare la società in futuro (su tutti citiamo Kessie e Andre Silva) oltre a quel Lucas Biglia trattato per più di un mese e arrivato solamente il giorno prima. Leonardo Bonucci in quel momento rappresentava la ciliegina su un mercato fantastico, un acquisto che alzava l'asticella degli obiettivi e delle aspettative fra i tifosi; una trattativa lampo che ha rivisto sbocciare in alcuni tifosi un amore sopito per i colori rossoneri.

La spina dorsale della squadra era quasi completa e secondo gli addetti ai lavori mancava solo un grande attaccante di richiamo europeo per lottare per lo scudetto.

Da quel giorno di metà luglio sono stati accostati al Milan dalla carta stampata i nomi di alcuni dei più grandi attaccanti (Morata, Aubameyang, Diego Costa e Belotti), accompagnato dalle dichiarazioni di Marco Fassone che parlava di "fetta di budget ancora importante per la campagna acquisti".
Il tutto lasciava intendere che un grande centravanti sarebbe arrivato e il pur bravo Nikola Kalinic avrebbe sostituito Carlos Bacca, già da tempo sul piede di partenza. Kalinic ha poi preso il posto in rosa dell'attaccante colombiano, ma questa è stata l'unica operazione di mercato in entrata del Milan da quel 14 luglio a questa parte. Il che stride rileggendo oggi quelle frasi dell'amministratore delegato rossonero che forse ha peccato un po' in termini di comunicazioni illudendo una buona parte di tifosi milanisti che hanno sognato per l'intero mese di agosto un grande colpo in avanti.

Il mercato resta superiore ad ogni più rosea aspettativa, soprattutto ripensando ad un closing che quando si stava avvicinando slittava in continuazione e che aveva posto dei dubbi sulla solidità economica della nuova proprietà. Però la squadra resta incompleta in alcuni ruoli e con 3 competizioni da giocare c'è il rischio concreto che alla fine della stagione questo aspetto possa costare caro, dovendo magari compiere una scelta come successe lo scorso anno al Manchester United che concentrò negli ultimi mesi tutti i suoi sforzi sull'Europa League, con l'auspicio di essere ancora in corsa su tutti i fronti.

Il mercato in uscita bloccato dalle mancate cessioni di Niang allo Spartak Mosca e di Sosa al Trabzonspor ha così precluso la possibilità di acquistare almeno un altro giocatore. Il Milan contava di ricavare un tesoretto di circa 40 milioni € dalle cessioni di Niang e Bacca, ma il rifiuto del primo all'offerta della squadra russa e la cessione del secondo solo con la formula del diritto di riscatto ha fatto saltare i piani di Fassone e Mirabelli.

L'unico errore che ci sentiamo di attribuire a Fassone e al nuovo management rossonero è appunto quello di aver sbagliato strategia comunicativa dopo l'acquisto di Bonucci quando sarebbe bastato dire che il cospicuo budget era terminato e che il resto del mercato sarebbe stato portato avanti con l'autofinanziamento.

Il Milan esce di gran lunga rafforzato da questa campagna acquisti e la speranza è che nella finestra invernale di calciomercato la proprietà rossonera non lesini interventi per aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi prefissati.

 

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