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Un Milan migliorabile

 

Il punto di vista tattico sull'ultimo Milan-Cagliari

Il Milan batte con qualche difficoltà il Cagliari a San Siro e mantiene la testa della classifica. Un risultato prezioso certamente ma che porta con sè parecchie analisi relative alla squadra rossonera.

Innanzitutto è utile far notare come il Cagliari non scelga un 4-5-1 in fase di non possesso e questo rappresenta un grande merito di Rastelli che, in tal modo, rischia qualcosa in più ma ha una maggiore facilità nelle ripartenze.

In non possesso, Joao Pedro e Farias rimangono centrali in fase di attesa e sono le mezzali sarde ad uscire sugli esterni difensivi milanisti.

Il Milan gioca 15 minuti di alto livello perchè riesce a tenere alti i ritmi della partita, riesce a giocare sempre a due tocchi e gode delle ispirazioni di Suso, decisamente l'uomo in più dei rossoneri.

Proprio da un assist sublime di Suso nasce il gol del vantaggio con Cutrone che ha un movimento da attaccante consumato. Da notare anche la rapidità del preassist di Conti che mette Suso nella condizione di avere tempo e spazio per la giocata.

Dopo il vantaggio il Milan denota un limite grave, ossia la mancata capacità di gestire la partita, perdendo tanti palloni e forzando giocate inutili. La squadra inoltre si allunga sul campo ed è fortunata su un contropiede sardo in cui Farias coglie un palo pieno.

Sulla situazione che porta al pari, io credo che la responsabilità maggiore sia di Donnarumma e non di Kessiè e Rodriguez come, da alcune parti, ho letto.

Il portiere su rinvio da fondocampo ha la visuale complessiva che gli deve suggerire di non giocare mai quel pallone su Kessie.

L'ivoriano ha due uomini di sopra ed in quella situazione Donnarumma deve giocare su uno dei terzini alti o addirittura deve optare per un rinvio lungo.

Per fortuna, ci pensa Suso ad estrarre dal cilindro un coniglio che porta tre punti e tanta serenità, ma la gestione della partita del Milan non è stata nè buona nè proficua sul piano tattico.

Le attenuanti sono tanti e vanno considerate, ma nell'ottica di una crescita futura della squadra Montella dovrà lavorare molto sulle situazioni di dettaglio che, in questo momento, rappresentano il tallone d'Achille del suo Milan.

 

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