Un pesce fuor d'acqua
Ultima partita da dimenticare per il giovane turco. Deve crescere in condizione e giocare in un ruolo a lui più consono.
Deciso passo indietro per Hakan Calhanoglu quello fatto domenica sera contro il Cagliari. Nelle apparizioni precedenti quella del turco sembrava una lenta ma costante crescita con segnali di fiducia sia dal punto di vista fisico che tattico.
Evidentemente i test precedenti, cioè Craiova, Shkendija e Crotone non erano banchi di prova sufficientemente attendibili per esprimere un primo bilancio. La prova del nove di domenica sera è stata un mezzo fallimento, se non completo, che ha mostrato un giocatore nettamente indietro al resto sia fisicamente che a livello di integrazione negli schemi di gioco.
La carenza sul piano fisico era una cosa facile da preventivare, visto che sapevamo di avere a che fare con un giocatore che non giocava praticamente dalla scorsa primavera, e su cui sia Montella nelle varie conferenze che la dirigenza proprio al momento della presentazione ufficiale avevano messo in guardia. Da questo punto di vista, se in altre occasioni le partite in Nazionale possono essere un ostacolo, in questo caso credo siano un beneficio. Calhanoglu qualora giocasse nelle partite contro Ucraina e Croazia, ha la possibilità di mettere minuti nelle gambe che sarebbero utilissimi per trovare brillantezza.
Quello che è inesorabilmente venuto fuori dalla partita contro il Cagliari è che ad Hakan va trovata subito una collocazione tattica più congrua alle sue caratteristiche. Complice anche la mancanza di Bonaventura, l'indisponibilità piena di Biglia e la buona condizione di Fabio Borini hanno portato Vincenzo Montella a schierarlo mezzala sinistra, ma a quanto pare nell'eventualità, il tecnico rossonero dovrà rivedere i suoi piani.
Assente dalla manovra, che per un giocatore con i suoi piedi e la sua visione di gioco è una mancanza troppo pesante per essere trascurata. In alcuni momenti appariva spaesato. Sensazione che probabilmente trasmetteva anche ai suoi compagni che evitavano anche di cercarlo troppo spesso. In quel ruolo ci sono anche degli importanti compiti di copertura in fase di non possesso, e nonostante "Calha" abbia da subito mostrato spirito di sacrificio nel ripiegare, come visto nelle scorse partite, non è riuscito a dare nemmeno in questo il giusto apporto. Primo perchè è un compito che per lui è ancora in piena fase di assimilazione, e secondo perchè certi compiti oltre al sacrificio richiedono anche polmoni. E se questi vengono a mancare, conseguentemente viane a mancare anche la lucidità necessaria per non lasciarti scappare l'avversario. Si è notato infatti, come in più di un occasione sia stato Borini a fare gli straordinari.
Montella sicuramente col passare delle settimane lavorerà a delle alternative tattiche, lui stesso ha dichiarato più volte che la rosa a disposizione gli da la possibilità di pensare a più soluzioni. Con l'arrivo eventuale di qualche altro tassello a completamento della rosa e il recupero di tutte le pedine a disposizione il Mister potrà studiare la posizione migliore in campo per Hakan, e lui avrà la possibilità di concentrarsi solo su quel ruolo.