Patrick Cutrone, il bomber (top?) in casa
Dopo l'arrivo di Nikola Kalinic ci si aspetta ancora un nome importante in attacco. Ma Cutrone deve avere la chance che si merita.
Ci sono numerose storie nel calcio in cui il caso ci ha messo lo zampino, in senso positivo o in negativo. Sliding doors le chiamano, porte girevoli, storie in cui imboccando una porta anziché un'altra la storia (o la vita) ha avuto uno sviluppo completamente diverso rispetto a quello che avrebbe potuto avere. E se fosse il caso di Patrick Cutrone e del Milan? Se nell'estate in cui tutti speravano nel colpo del top player in attacco a suon di valanghe di milioni il Milan si ritrovasse in casa il suo bomber d'oro? Il gioco ė sempre lo stesso, il fascino che esercita il nome "esotico" non è paragonabile all'idea di dover ripiegare sul promettentissimo attaccante del tuo settore giovanile, ma se i segnali che arrivano sono importanti è un dovere oltre che una grande opportunità cercare di coglierlo.
Il Milan ha fatto un mercato importante, attraverso l'investimento di grosse cifre, ma a parere di chi scrive non ha strapagato nessuno. Le grosse cifre sono state giustificate o dal valore già certo del giocatore (Bonucci a 40 milioni) oppure dalle grandi prospettive che alcuni calciatori che si sono affermati quest'anno potranno avere in futuro (Kessie a 28 milioni o Conti a 25). Dinanzi alle pretese fuori di testa di qualche club il duo Fassone-Mirabelli ha giustamente ringraziato per l'attenzione ed ha chiuso ogni contatto. 100 milioni non trattabili per Belotti sono una follia: il giocatore è forte, ma per chi ha solo un grande campionato alle spalle e nessuna esperienza internazionale è una valutazione folle. Gli 80/90 milioni per Aubameyang, con una richiesta di ingaggio che sfiora i 10 milioni netti a stagione, sono troppissimi per un 29enne che, sarà un caso o no, nell'estate dei 220 milioni di Neymar, dei 150 di Dembele e dei 180 di Mbappė non viene cercato da nessun top club europeo e che ha solo corteggiamenti da qualche club cinese.
E allora? E allora bene ha fatto il Milan a prendere la strada alternativa: intanto prendere un attaccante funzionale ed affidabile come Kalinic, ed aspettare, eventualmente, l'occasione per completare il reparto avanzato. Solo che in questa attesa il piccolo Cutrone si sta prepotentemente prendendo la scena, sfruttando in modo clamoroso ogni occasione che gli sta dando Vincenzo Montella. E non importa che si tratti di una amichevole internazionale prestigiosa (vedi Bayern), di preliminari e playoff di Europa League o di campionato italiano, Patrick Cutrone è il capocannoniere del Milan di questo inizio stagione (3 gol solo in gare ufficiali), sta mettendo chiaramente in difficoltà mister Montella nelle sue scelte dei titolari, si sta dimostrando sorprendentemente forte nei movimenti d'attacco e maturo nelle scelte. Nessun timore reverenziale, nessuna tremarella da grande palcoscenico, la netta sensazione che ci troviamo davanti ad un giocatore destinato a diventare un grande attaccante. Non bisogna mettergli fretta o pressione, ma comunque bisogna dargli la possibilità di giocarsi le sue carte.
Dove? E come? Darlo in prestito ad una piccola e fargli fare le ossa o tenerlo al Milan. Io non ho nessun dubbio. Considerando che quest'anno il Milan giocherà tanto (fino a dicembre ogni 4 giorni), abbandonerei definitivamente la ricerca di un altro attaccante, punterei su Andre Silva, Kalinic e Cutrone in attacco, e spenderei il resto del budget per rinforzare la squadra con un centrocampista ed un esterno. Ogni tanto una scommessa bisogna prendersela, ed il Milan farebbe bene a prendersela confermando Cutrone in attacco e dandogli la possibilità di crescere ancora di più. Vale molto di più allenarsi e crescere in una grande squadra con al fianco giocatori come Silva e Kalinic, piuttosto che andare in prestito in squadre come il Crotone o l'Hellas Verona. Cutrone è un '98, ha già giocato e segnato in tutte le rappresentative nazionali (27 gol in 56 presenze complessive tra le varie selezioni dagli U15 agli U19), ed ha ancora un sacco di tempo davanti a lui.
La chance gli è stata data e lui l'ha saputa cogliere senza tentennamenti o esitazioni, per cui è giusto che resti al Milan per giocarsi le sue carte. Rischiamo di avere già in casa un attaccante che tra qualche anno varrà i suoi 80/100 milioni. Tra le altre cose dovrebbe insegnarci qualcosa proprio la storia rossonera di Aubameyang.