d'amico

 

Il fantastico rumore dei nemici!

 

Un uno due micidiale, dove la stupidità ha raggiunto vette finora inesplorate. In poco più di due giorni abbiamo assistito a qualcosa di sbalorditivo, due episodi con un obiettivo comune, il Milan

 

Domenica sera, in attesa della gara di Crotone, abbiamo dovuto sorbirci le basse insinuazioni della signora Buffon, al secolo Ilaria D'Amico, che con un sorrisetto malizioso condiziona il giudizio sulla campagna acquisti del Milan alla possibilità che il club rossonero sia in grado o meno di produrre le necessarie "coperture finanziarie". L'uscita è talmente stupida che non si può che pensare una cosa sola, e cioè che Ilaria non abbia la più pallida idea di ciò che stava dicendo. Tutti, Condò e Di Marzio per primi presenti in studio, hanno però pensato alla stessa cosa: e cioè che tra una faccenda domestica ed un'altra abbia sentito dire dal suo fidanzato qualche battuta contro il Milan, dettata inevitabilmente dal senso di rosicamento del capitano bianconero per lo scippo del prode scudiero Bonucci, con tutti i nessi e connessi scatenati poi dalla campagna di disinformazione dei media sulle fideiussioni.

Le cose che dispiacciono sono tre: il mancato intervento di qualcuno degli ospiti in studio sull'argomento, l'intervento bis della D'Amico a giustificare l'uscita in nome di una ridicola "libertà di pensiero", ed il comico comunicato dell'USSI in sua difesa, dettato da un maldestro spirito di corporativismo di bassissimo profilo (e considerando che per esempio dell'USSI fanno parte tutti quei fenomeni da baraccone di Telelombardia ho detto tutto).

È piaciuta invece moltissimo la reazione del Milan, un silenzio che ha fatto molto più rumore di qualsiasi dichiarazione in merito, e che ha fatto capire a tutti che ci si sarebbe un po' rotto i coglioni di questa strisciante politica del sospetto ad ogni costo. Fatta da chi poi? Da soggetti in palese situazione di conflitto di interesse, da chi dovrebbe condurre una trasmissione facendo domande a fior di ospiti e che invece si permette di fare commenti del tutto fuori luogo. Può Sky far condurre la sua trasmissione calcistica di punta a chi va in giro per l'Europa a versare lacrime per le sconfitte del prode compagno, simbolo della Juventus? Ma soprattutto, può farlo intervenendo su argomenti delicati senza avere uno straccio di argomentazione a supporto? Qual'è il sottile confine tra domanda-curiosità-spiegazione e insinuazione diffamatoria? Perché non si usa lo stesso metodo per i guai (che nel caso del Milan tra le altre cose non esistono) delle altre società della serie A (dalla Roma in mutande, all'Inter contingentata dall'Uefa, passando attraverso la Juve intoccabile su qualsiasi argomento, in special modo su quelli giudiziari)? Si ponga qualche domanda anche chi è contro i silenzi stampa mirati e sostiene che le risposte e l'ironia sia l'unica via in rispetto, soprattutto, dei milioni di tifosi che hanno il ritiro di ascoltare la voce dei protagonisti della propria squadra. Mai come stavolta il silenzio tempestivo del Milan è stato accolto favorevolmente all'unisono dai tifosi rossoneri, tutti concordi nel pensare che quella è stata l'arma più efficace di protesta contro una tv (a pagamento per di più) che da anni conduce una campagna anti-Milan e palesemente appiattita sui colori bianconeri della Juve (l'uscita di Sarri del dopo Nizza ne è una conferma).

Per non parlare poi del ridicolissimo comunicato della Fiorentina circa "l'onorabilità lesa di una gloriosa società e storica città" da una comica battuta fatta dal DS del Milan al momento dell'acquisto del centravanti viola Kalinic. Lo stesso Mirabelli che il giorno del rinnovo di Donnarumma dà una simpatica pacca sul coppino del portiere rossonero, come il buon padre di famiglia per porre fine scherzando ad una vicenda che invece era diventata dannatamente seria per il tifo rossonero. La Fiorentina è in piena fase di sbaraccamento da parte dei Della Valle ed ha venduto praticamente tutta la squadra, e lo sta facendo sotto gli occhi di una tifoseria inferocita e sul pied di guerra. Questa uscita dei vertici viola è sembrato un tentativo mal riuscito di spostare l'attenzione dei tifosi dall'ennesima cessione di un pezzo pregiato dopo che con più comunicati ufficiali (e ridaje, si vede che in riva all'Arno hanno il comunicato facile) ne avevano stabilito l'incedibilità (cosa per altro già fatta con Bernardeschi, Borja Valero etc etc). Forse la gente vorrebbe sapere come mai ogni volta che la Fiorentina fa una cessione non fila mai niente liscio e volando sempre gli stracci.

Comunque sia, ancora una volta il Milan ne è uscito in modo elegante, grazie ad una comunicazione magistralmente condotta da Fabio Guadagnini. La cosa che colpisce, in tutti i casi, è il comportamento delle altre società nei confronti del Milan. Pensavamo, una volta, che il problema fosse l'esposizione politica del patron Berlusconi, ed invece ci siamo accorti che a dare fastidio è proprio il Milan, soprattutto nelle stagioni in cui abbandona l'anonimato e lo stato di torpore, e torna ad essere protagonista. Un Milan dimesso fa comodo a tutti, un Milan attivo e determinato no, perché il suo DNA è dannatamente vincente, e questo disturba. Allora ci piace fare riferimento ad una celebre frase di Mourinho, quando diceva che "a me piace tantissimo il fantastico rumore dei nemici", perché vuol dire che da lì si misura la loro paura nei nostri confronti.

 

 

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