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Accadde oggi, 13 agosto

 

Due i compleanni da ricordare, tra cui Silvano Villa, sfortunato ad aver trovato sulla propria strada un certo Chiarugi. Un solo match disputato

 

Il 13 agosto abbiamo giocato una sola volta, nel 2022, Milan-Udinese 4-2 (Rebic 2, Theo e Diaz) per la prima giornata del campionato.

Il 13 agosto è il compleanno di Silvano Villa (1951) e Romano Perticone (1986); il Villa, figlio di una russa che aveva sposato un prigioniero italiano, nacque nei pressi di Monza e crebbe nelle giovanili del Milan. Fu dapprima mandato ad Alessandria in prestito per poi tornare alla base nel 1970; attaccante veloce, particolarmente adatto al contropiede, restò due anni in rossonero per poi andare alla Samp in prestito. Da Genova poi partì per Foggia, sempre in serie A, per risalire fino ad Arezzo (in serie B) nel 1974. L’anno dopo lo rivediamo al Milan ma lì davanti c’erano Calloni e Chiarugi, quindi per Silvano c’è stata solo l’occasione di scendere in campo 3 volte (1 rete). Venne così ceduto in via definitiva all’Ascoli ma dopo un anno, eccolo volare a Cagliari; passa un anno, ritorna sul continente, a Pistoia. Ancora 12 mesi e lo ritroviamo a Civitanova, poi a Lucca e chiuse il suo peregrinare col Derthona, nel 1983.


Romano Perticone è tuttora in attività, nonostante i 36 anni; esordisce in A in Milan-Palermo 3-3 del 2005 (unica presenza in rossonero) per venire ceduto prima in prestito a Pizzighettone, Verona e Cremonese poi in via definitiva al Livorno. Viaggia parecchio, fino a Trapani ma dal 2016 è stato in forza al Cesena, dove nel campionato 2016/17 ha collezionato 27 presenze. Passerà nel 2019 al Cittadella. Risulta svincolato.


Quest’oggi si ricorda anche Renato Raccis, deceduto nel 1979; una carriera, la sua, fatta di tanti gol in ‘provincia’, tra Livorno, Prato e Asti; poi il grande balzo in una grande. Il Milan si accorge di quel ragazzo sardo che segna a ripetizione e lo porta a Milano. Era il 1947. In un anno, mette insieme 26 presenze e 8 gol, impreziositi da una rete nel derby (gol del 2-2) poi vinto dai ragazzi per 3-2. Renato ha appena 26 anni ed una bella carriera davanti ma nel 1947 è costretto ad abbandonare il calcio dopo aver contratto la tubercolosi. Morirà però 30 anni dopo ed il suo paese natio, Mandas, gli intitolerà lo stadio comunale.

 

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