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La coglionaggine al tempo dei social

 

Il tifoso rossonero non è certamente migliore degli altri ma, anzi, è addirittura peggio! 

 

 

E pensare che c'è stato un tempo in cui ci siamo vantati con convinzione di essere la tifoseria migliore in assoluto, diversa da tutte le altre. Deridevamo per ogni cosa i cugini nerazzurri, arrivati addirittura al lancio dello scooter dal secondo anello verde per contestare squadra e società. Facile, a quei tempi vivevamo ancora in pieno la migliore parte dell'epopea berlusconiana, quella in cui vincevamo con una continuità spaventosa, cosa che rendeva tutto bello, tutto sereno e tutto fantastico. Poi sono venuti gli anni bui, quelli in cui la proprietà non investiva più nella squadra, e, di conseguenza, quelli in cui non riuscivamo neanche ad ottenere una qualificazione diretta all'Europa League. Ed ecco che è venuta fuori la dura e cruda realtà, e cioè non solo che il tifoso rossonero non è certamente migliore degli altri, ma che anzi è addirittura peggio! Siamo arrivati dapprima a dividerci scioccamente in fazioni (capitanate ora da un giornalista tifoso ora da un altro), come se non fosse l'amore per il Milan il fattore comune di tutti noi, e poi addirittura, quando abbiamo ripreso vigore grazie all'operato della nuova proprietà e dirigenza (cosa che ha riportato se non altro tutti dalla stessa parte con rinnovato entusiasmo) ci siamo accorti che una bella fetta di tifosi, per via dei social che danno veramente la parola a tutti (quando la maggior parte dovrebbe solo stare in silenzio), è sempre lì a contestare tutto, a non accontentarsi mai di niente, ad emettere sentenze trancianti ad ogni piè sospinto solo ed esclusivamente per pregiudizio, arrogandosi il diritto (meglio dire la saccenza) di dire la propria su ogni argomento, dal campo alla finanza strutturata, dall'aspetto medico alle fideiussioni (gente che in banca non è neanche in grado di compilare una distinta di versamento). È così, dopo aver bocciato Andre Silva dopo due allenamenti ed uno spezzone di 20' in amichevole, dopo aver avuto il coraggio di dire che se prendiamo Kalinic la campagna acquisti del Milan sarebbe deludente, dopo aver dato lezioni mediche su come andrebbe curato il menisco di Romagnoli, e dopo aver cominciato a mettere in discussione il lavoro di Montella, è partito il tormentone su Lucas Biglia, che "si sapeva già che è un giocatore fragile e che ci lascerà in mutande per larghi tratti della stagione". Una roba indecente, una fetta di tifosi che non guarda alle caratteristiche tecniche e temperamentali del calciatore che abbiamo preso (che è senza dubbio il meglio per quello che serviva al Milan), ma che per partito preso sentenzia che non bisognava investire su un giocatore costantemente rotto. Cioè fatemi capire, ma uno stiramento o una contrattura in fase di preparazione non vi sembra come una cosa che debba rientrare nella normalità delle cose e che possa capitare ad ogni calciatore professionista? Vi sembra innaturale che un giocatore di movimento durante una stagione piena di impegni (col club e con la nazionale di cui si è leader e capitano) salti per infortunio (muscolare) una decina di gare su 50 in programma? Prima di parlare vi siete presi la briga di andare a leggere i numeri delle stagioni scorse? O manco quello? Sapete quante partite (tutte iniziate dal primo minuto) ha disputato Biglia lo scorso anno con la Lazio? 29 in campionato (su 38) e 5 in Coppa Italia. Fa 34! Come oltre 30 sono state le gare disputate due stagioni fa. Per avere un metro di paragone e per capire quello di cui parliamo, sapete quanti giocatori del Milan dello scorso anno hanno disputato più di 29 gare in campionato? Tre, e sottolineo 3: Donnarumma 38 presenze, Suso 33 e Paletta 30. Tutti gli altri hanno giocato meno di Biglia! E non voglio neanche prendermi la briga di andare a vedere quanti sono i giocatori dell'intera serie A ad avere avuto più presenze. Io un giocatore così me lo tengo stretto, e ringrazio la società per averlo portato al Milan, dal momento che è il giocatore che mancava ed a cui affidare il centrocampo di questa nuova squadra. Ed anzi voglio già fare una scommessa con voi: aspetto la prima distrazione muscolare o raffreddore di Musacchio per vedere quanti secondi ci impiegheranno i tuttologi del web per sentenziare che "Musacchio è un ottimo centrale, ma lo sapevano tutti che è fragile come un cristallo e che quindi non andava preso".

 

 

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